Economia

Disoccupazione giovanile al 46%, record storico

L'Istat fotografa un'economia in affanno. I disoccupati sono 3,5 milioni, al 13,6% nel primo trimestre

Disoccupazione giovanile al 46%, record storico
Il tasso di disoccupazione giovanile (la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca) fotografato dall'Istat è al 46%. Il dato si riferisce al primo trimestre del 2014, nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni. In base ai confronti annui si tratta di un massimo storico, ovvero del valore più alto dall’inizio delle serie trimestrali, partite nel 1977. Il tasso di disoccupazione ad aprile è pari al 12,6%, invariato rispetto al mese precedente e in aumento di 0,6 punti percentuali nei dodici mesi.
Gli occupati in Italia calano ancora, in diminuzione ad aprile dello 0,3% rispetto al mese precedente, -68 mila, e dello 0,8% su base annua, -181 mila. Anche passando ai numeri grezzi, non destagionalizzati, del primo trimestre del 2014, gli occupati risultano in calo, con una perdita di 211 mila persone che lavorano su base annua (-0,9%).
I dipendenti con contratto a tempo determinato scendono ancora, risultando pari a 2 milioni 96 mila, in calo di 66 mila unità (-3,1%) su base annua nel primo trimestre del 2014. Anche i collaboratori diminuiscono, fermandosi a 368 mila (-21mila, -5,5%). Lo rileva l’Istat, che sommando i due gruppi di lavoratori, classificati dall’Istituto come atipici, che potremmo chiamare "precari", segnala un totale di 2 milioni 464 mila lavoratori a termine, con una flessione di 88 mila su base annua (-3,4%)
Il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, a margine di un incontro a Milano commenta così i dati dell'Istat: sul lavoro "l’obiettivo è procedere per produrre entro fine anno il cambio di segno. Teniamo conto che parliamo degli esito del trimestre in cui il pil è sceso dello 0,1, quindi è chiaro che l’occupazione è allineata a quel dato". Inoltre bisogna tener conto che l’industria "avrà l’esigenza di saturare gli impianti prima di richiedere nuova occupazione, quindi se non c’è uno scatto forte sull’incremento della capacità produttiva è difficile che si produca nuovo lavoro".
"Sarebbe irresponsabile non intervenire immediatamente con misure eccezionali tese a rilanciare l’occupazione, dando nuove prospettive al Paese ed ai giovani", commentano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
"Creare occupazione significa, infatti, incrementare il potere di acquisto delle famiglie (sulle cui spalle, attualmente, pesa il sostegno di figli e nipoti senza lavoro) e rilanciare i consumi dando nuovo impulso alla domanda interna in crisi da anni (basti pensare che nel solo biennio 2012-2013 la contrazione è stata del -8,1%)". Per le associazioni dei consumatori è indispensabile stanziare congrui investimenti per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, a partire dalla banda larga nelle telecomunicazioni; avviare un piano per lo sviluppo del turismo; attuare un allentamento del patto di stabilità che consenta la realizzazione di opere infrastrutturali di modernizzazione e messa in sicurezza.
"Il dato veramente preoccupante è l’aumento della disoccupazione dello 0,8% su base annua - puntualizza il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi - stiamo strisciando sul fondo, non raccontiamoci storielle".

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