Guardiamo al futuro, ma confrontiamoci con il passato. Poco prima della fine dello scorso anno un amico mi ha chiesto una riflessione sull'indagine annuale su Fondi e Sicav italiani dell'ufficio studi di Mediobanca. Il rapporto, tra l'altro, analizza la redditività dei fondi comuni italiani evidenziando come chi avesse investito sugli stessi negli ultimi 32 anni avrebbe subito una perdita, rispetto a un impiego annuale in Bot a 12 mesi.
Non discuto i risultati. Neanche voglio entrare sul paragone tra uno strumento di breve periodo come il titolo di stato ed i fondi comuni d'investimento, che in larga parte sono azionari o obbligazionari; il fondo azionario andrebbe paragonato al mercato azionario, il titolo di stato ad un fondo monetario. Voglio sottolineare, invece che, in qualche modo, tale indagine, pur partendo da considerazioni differenti, finisce per avvalorare la tesi che la diversificazione paghi. L'investimento in 32 anni sui fondi italiani non ha pagato. Perché? Perché non era sufficiente a garantire il massimo della diversificazione, quella ottenibile, ad esempio, sul mercato azionario, attraverso un fondo che replichi il MSCI, l'indice che ingloba, come se fossero una, tutte le borse del mondo. Sul sito www.msci.com/world, ne trovate la composizione. Dov'è l'Italia? All'interno della voce relativa all'Europa, pesata tutta assieme, al 15%. Nel 15% non c'è solo l'Italia ma: Germania, Francia, Spagna, Olanda, i paesi Scandinavi, Portogallo, GreciA. Eppure ci si ostina a concentrare e misurare gli investimenti tutti sull'Italia. Non è corretto.
I risultati del MSCI, nei 32 anni, di cui parlava Mediobanca, assumono valenze fortemente positive e superano abbondantemente il risultato, nello stesso periodo, dell'investimento in Bot a 12 mesi. Sin qui il passato. Oggi, però, devo guardare al futuro.
Gli investimenti in titoli di stato danno rendimenti negativi. Vogliamo confrontarci con questi o dare impulso ai nostri risparmi? Di questo si parlerà nel corso della trasmissione Mercati che Fare in onda sabato alle 20.30 su TgCom24.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.