Una difesa a tutto campo della sua «creatura», quello scudo anti-spread per cui finora la Bce «non ha speso un solo euro». Ma anche parole chiare, con l'obiettivo di rassicurare la Germania, per dire che il programma di acquisto dei bond governativi sarà usato per preservare la moneta unica e non per salvare un Paese dal default. Alla vigilia delle udienze della Corte costituzionale tedesca a Karlsruhe sulla legittimità del programma Omt, Mario Draghi chiarisce punto per punto, in un'intervista all'emittente Zdf, i criteri che ispirano le linee-guida dell'Eurotower.
Gli strumenti messi in campo per contrastare la crisi del debito sono da tempo nel mirino non solo dell'opinione pubblica tedesca (il 48% vorrebbe che la Corte costituzionale fermasse la politica della Bce), ma anche e soprattutto del presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, che oggi vestirà i panni dell'accusa davanti ai giudici della Consulta tedesca. Trovandosi di fronte, sul versante opposto, l'altro tedesco della Bce, Joerg Asmussen. Draghi, come noto, non sarà presente. Una scelta maturata forse per non dare ulteriore risalto alla contrapposizione con il numero uno della Buba, ma anche per ragioni tecniche spiegate dallo stesso Asmussen: «Ho la conoscenza più approfondita del diritto costituzionale tedesco, la scelta è caduta su di me».
Certo sarebbe stato meglio evitare l'ostacolo Karlsruhe. L'ex governatore di Bankitalia appare però fiducioso sull'eventuale verdetto, ricordando come il solo annuncio della messa a punto dello scudo anti-spread abbia permesso di attenuare sensibilmente i timori su una possibile rottura dell'eurozona che dilagavano lo scorso agosto. «Il rischio dei contribuenti tedeschi è oggi chiaramente diminuito rispetto a un anno fa», ha detto Draghi, con chiaro riferimento all'Omt. In ogni caso, due sono i capisaldi dell'azione dell'istituto di Francoforte. Il primo, è che non verrà acquistato un solo bond allo scopo di rendere solvibile un Paese. «Gli Stati sovra-indebitati devono fare le riforme seriamente, come le ha fatte la Germania nel 2003», ha affermato Draghi. L'Omt prevede, tra l'altro, la sottoscrizione di misure stringenti di risanamento dei conti e il varo di riforme strutturali da parte dei governi che ne hanno chiesto l'attivazione.
Un concetto che Draghi ha rafforzato con un aneddoto personale: «Una gran parte dei risparmi della mia famiglia, e noi eravamo tre figli, fu annientata dall'inflazione degli anni '60 e '70 in Italia».
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