E Fincantieri fa il colpo: per 455 milioni compra il leader dell'offshore

Fincantieri cresce e diversifica: con l'acquisizione di Stx Osv il gruppo italiano della cantieristica raddoppia la propria dimensione ed entra nei primi 5 costruttori del mondo, unico rappresentante in Occidente. L'accordo annunciato ieri porta a Trieste il 50,75% dei norvegesi-coreani di Stx Osv, società quotata a Singapore e leader globale nella costruzione di mezzi di supporto all'attività di estrazione e produzione di petrolio e gas naturale. L'operazione, condotta nel riserbo dall'ad Giuseppe Bono, permette a Fincantieri di guardare all'orizzonte con più fiducia di prima.
A marzo Bono era stato categorico: «Fincantieri così come è non ha sicurezza per il futuro, manca un'altra gamba, quella dell'offshore, per poter competere sul mercato». E oggi, ha detto Bono, «inizia una nuova era per Fincantieri». Il closing avverrà entro aprile: sarà la controllata Fincantieri Oil&Gas ad acquisire il 50,75% di Stx Osv da Stx Europe: il valore totale dell'operazione è di 455 milioni. Sarà finanziata prevalentemente con risorse interne facendo ricorso a un finanziamento concesso da un pool composto da Banca Imi, Bnp Paribas (filiale italiana), Carige e Unicredit, con la partecipazione della Cdp nel ruolo di finanziatore e garantita da Sace. Stx conta 9.200 dipendenti e 10 cantieri in tutto il mondo: 5 in Norvegia, 2 in Romania, uno in Vietnam, uno in Brasile più un altro in costruzione.

Nell'ultimo triennio ha generato mediamente ricavi per 1,6 miliardi di euro, ebitda per 190 milioni e al terzo trimestre 2012 vantava 2,1 miliardi di ordini. L'acquisizione permette a Fincantieri (advisor Nomura) di avere 21 cantieri in tre continenti, quasi ventimila dipendenti e ricavi per 4 miliardi.

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