Ecco perché l'Inps paga le pensioni in ritardo

I giorni necessari per erogare le pensioni ordinarie si stanno allungando di almeno un mese, anche se sempre più spesso bisogna aspettare fino a 180 giorni

Ecco perché l'Inps paga le pensioni in ritardo

La produttività dell'Inps è in continuo peggioramento. Lo ha sottolineato Libero, che ha confrontato i dati degli ultimi anni. Secondo il quotidiano, ad esempio, i giorni necessari per erogare le pensioni ordinarie si stanno allungando di almeno un mese, anche se sempre più spesso bisogna pazientare per circa 150 o 180 giorni.

La situazione non cambia nel caso di pensioni di invalidità o inabilità al lavoro: nella prima ipotesi, il pagamento vero e proprio entro il termine di 120 giorni avviene solo nel 46,6% dei casi. Il ritardo, oltre che danneggiare i cittadini, comporta per le casse dell’Inps anche un costo aggiuntivo.

Non solo pensioni. Anche i rapporti con le aziende stanno diventando sempre più intricati. Come riporta il quotidiano, per definire una regolarizzazione ci vogliono in media 1.036 giorni lavorativi (il 69% in più rispetto allo stesso periodo del 2017).

All'Istituto vengono sempre più spesso delegate attività e

funzioni extra previdenziali che vanno dalla gestione dei bonus all’assistenza. Ma l'Inps ha subito il blocco delle assunzioni che di fatto ha ridotto il personale. I "clienti" però continuano ad aumentare.

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