Fari puntati in Francia su Henri Proglio, il numero uno di Edf, il colosso nazionale dell'energia che in Italia controlla Edison. Il top manager avrebbe dato «ai cinesi l'accesso ai segreti tecnologici del gruppo», nel quadro di un progetto di accordo con il gruppo asiatico Cgnpc.
L'indagine è stata affidata dal governo di Parigi all'Ispettorato generale delle Finanze, formato da alti funzionari del ministero dell'Economia, riferiscono fonti ben informate, confermando un'informazione pubblicata di recente dal settimanale satirico Le Canard Enchainé. Proglio «si è spinto molto oltre. Dava ai cinesi l'accesso ai segreti tecnologici» di Edf, ha riferito una fonte vicina al dossier. Un accusa gravissima, che rischia di compromettere la carriera di Progli.
Il numero uno di Edf, che non gode di buoni rapporti con il governo socialista dell'attuale presidente François Hollande, dovrà spiegarsi la settimana prossima, davanti al comitato strategico del gruppo. Insieme con Areva, Edf - la cui maggioranza è di proprietà dello Stato - firmò nell'ottobre scorso un accordo con Cgnpc (China Guangdong Nuclear Power Company) per la creazione di un possibile nuovo reattore franco-cinese.
Intanto, l'intelligence di Parigi sta cercando di fare chiarezza sulla natura dei legami tra alcuni dirigenti di Edf e i loro partner cinesi. Secondo il Canard, l'accordo prevede di «offrire» ai partner dell'ex Impero Celeste «dei codici di calcolo francesi riservati e degli strumenti di simulazione», ma anche l'accesso alla riservatissima unità di crisi di Edf e alla «documentazione operativa di Edf».
Davanti ai suoi collaboratori, Proglio ha giustificato questa «esplicita cooperazione», con le promesse industriali e finanziarie del mercato cinese, da anni in forte espansione. Intanto, c'è chi si chiede se, vista la situazione, Proglio non verrà licenziato prima della fine del suo mandato, prevista nel 2014.
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