Eni-Enel per l'auto elettrica Per Scaroni il nodo Turchia

Eni-Enel per l'auto elettrica Per Scaroni il nodo Turchia

Presto sarà possibile entrare in una stazione di servizio Eni non solo per fare il pieno di benzina, ma per ricaricare l'auto elettrica. Il Cane a sei zampe ha siglato un accordo con Enel che consentirà a quest'ultima di collocare infatti le colonnine per dare energia in una decina di punti vendita Eni a partire dal 2014. La lettera d'intenti è stata firmata dagli ad delle due controllate del Tesoro, Paolo Scaroni e Fulvio Conti, e prevede una collaborazione ad ampio raggio: strategica, tecnologica, logistica e commerciale. Le colonnine con tecnologia Enel consentono una ricarica completa in 20-30 minuti, con un risparmio del 40-50% sui costi di un pieno tradizionale e un'autonomia di circa 200 chilometri. «Dobbiamo spingere ancora di più con i produttori perché il costo dell'auto elettrica sia più alla portata di tutti», ha concluso Conti dichiarandosi dispiaciuto che Fiat «non sia presente in maniera significativa» in questo mercato.
Intanto, il governo turco ha sospeso i progetti avviati con l'Eni a causa della partecipazione del gruppo petrolifero italiano al programma di esplorazione dei giacimenti di gas al largo delle coste di Cipro, che Ankara rivendica in una disputa sulle acque territoriali. Lo ha annunciato il ministro dell'Energia Taner Yildiz. L'ad di Eni, Paolo Scaroni, è convinto che i rapporti con la Turchia si normalizzeranno.

«Dispiace la reazione di Yildiz ma sono fiducioso che troveremo punti di accordo nell'interesse di entrambi», ha detto, interpellato a margine della firma di un accordo per la mobilità elettrica con Enel. Le intese Eni-Turchia riguardano l'oleodotto di Samsun-Ceyhan che però, ha chiarito Scaroni, «è un progetto dormiente e decollerà solo se sarà più costoso il passaggio delle petroliere nel Bosforo».

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