Eni, senza azioni proprie Cdp sale al 29%Scaroni: «Lo scontone è un successone»

Via libera dall'assemblea di Eni all'annullamento del 9,2% di azioni proprie e a un nuovo piano di riacquisto. L'operazione porta a una variazione nelle quote degli azionisti rilevanti: Cdp passa infatti dal 26,37% al 29,06%, il Tesoro dal 3,93% al 4,34%, Bnp Paribas dal 2,29% al 2,52%, Blackrock dal 2,68% al 2,95%.
I motivi della scelta li ha spiegati l'ad Paolo Scaroni: «L'acquisto di azioni proprie - ha detto - è una prassi del settore. La logica è: tengo il dividendo più o meno fisso e quando il prezzo del petrolio sale e ho un extraprofitto, invece di aumentare il dividendo, acquisto azioni proprie. Oggi con uno stato patrimoniale più forte ci dotiamo di uno strumento di flessibilità in più, cioè del riacquisto di azioni proprie quando le condizioni lo permetteranno», ha chiarito l'ad. Parlando appunto del vecchio piano di buyback, Scaroni ha detto che Eni ha comprato «azioni proprie per il prezzo medio di 17,495 euro e risparmiato dividendi per 2,4 miliardi. Questo vuol dire - ha aggiunto - che è come se avessimo pagato le azioni intorno agli 11 euro». Poi, l'ad passa allo sconto sul prezzo dei carburanti Eni a self service, che sta andando a gonfie vele: «Ogni week-end battiamo il record del week-end precedente: lo scontone è un successone», conclude scherzosamente. Infine, uno sguardo al futuro, su cui incombe la cessione di Snam, una vendita «dolorosa», da cui però Eni esce più forte dal punto di vista della solidità patrimoniale. «Tra deconsolidamento del debito e incasso la società porterà a casa qualcosa come 17-18 miliardi e porterà il debito a un livello molto basso come i nostri concorrenti.

Andiamo verso un'Eni - ha aggiunto Scaroni - finanziariamente molto più solida e visto il momento che stiamo vivendo uno stato patrimoniale solido e un livello di debito basso lo considero un elemento di tranquillità». In Piazza Affari il titolo Eni ha perso l'1,07 per cento.

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