Economia

Eni sull'eolico con il parco in Kazakistan

Operazione di Greenit (Plenitude con Cdp Equity) per la seconda opera del Paese

Eni sull'eolico con il parco in Kazakistan

Un nuovo maxi parco inaugurato in Kazakistan, il secondo nel paese, che potrà fornire energia ad oltre 37 mila famiglie. L'eolico conquista ancora un nuovo spazio nella strategia dell'Eni che punta entro il 2025 a raggiungere oltre 6 gigawatt di capacità installata rinnovabile e più di 15 entro il 2030 ed oltre che sui grandi progetti stranieri guarda anche allo sviluppo in Italia. Qui il gruppo energetico ha ora aggiunto un altro tassello con il primo investimento di GreenIT, la joint venture Eni gas e luce - Plenitude e CDP Equity per la produzione energetica da fonti rinnovabili. GreenIT ha acquisito dal gruppo Fortore Energia l'intero portafoglio composto da quattro campi eolici onshore attivi in Italia della capacità complessiva di 110 MW: 55 aerogeneratori in Puglia.

I campi hanno un'operatività media di oltre 2.000 ore equivalenti, con una produzione di oltre 230 GWh all'anno che consentiranno di evitare l'emissione di circa 100mila tonnellate di CO2. Il nuovo parco eolico kazako realizzato attraverso la controllata Arm Wind, ha una capacità di 48 MW, è stato assegnato a Eni a seguito di un'asta organizzata dal ministero dell'Energia Kazaka ed è entrato in esercizio commerciale a settembre 2021. Il parco raddoppia la capacità installata del Badamsha 1, entrato in esercizio all'inizio del 2020. A oggi le turbine eoliche di Badamsha 2 sono le più grandi del Kazakistan. In Italia l'investimento di GreenIT segue l'importante acquisto da parte del gruppo energetico l'estate scorsa di 13 parchi con un portafoglio di 256 aerogeneratori in Sicilia, Puglia, Basilicata e Abruzzo che in un' ottica di gestione integrata dell'energia potrà coprire il fabbisogno di circa 200 mila famiglie.

Secondo i dati dell'Associazione nazionale energia del vento (Anev), che raggruppa imprese del settore, l'Italia e l' Europa dovrebbero accelerare sull'eolico: la Ue a 27 ha realizzato solo 11 Gw di nuovi impianti eolici nel 2021 (di cui l'81% onshore) e installerà 18 Gw all'anno tra il 2022 e il 2026, ma per raggiungere i target europei al 2030 di 40% di energia rinnovabile si dovranno installare almeno 30 Gw annuali, mentre in Italia a fronte di oltre 1,5 Gw all'anno necessari per raggiungere gli obiettivi nazionali, «si installa meno di un terzo della potenza necessaria».

Con la performance di queste prime tre sedute della settimana, anche grazie ai prezzi del petrolio, le azioni del Cane a sei zampe sono tornate sopra i 14 euro, il livello che era stato perduto due anni fa con lo scoppio della pandemia.

Ieri il titolo Eni ha chiuso a 14,53 euro, in rialzo dell'1,95%.

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