Eni ha firmato ieri a Mosca l'accordo per la cessione della quota del 60% detenuta nella società Arctic Russia a Yamal Development, società paritetica tra Novatek e GazpromNeft. Artic Russia detiene il 49% di Severenergia. Il corrispettivo della cessione è di 2,94 miliardi di dollari e sarà pagato in cash alla chiusura del contratto. Severenergia è titolare di quattro licenze di esplorazione e produzione di idrocarburi nella regione dello Yamal Nenets. L'operazione è naturalmente subordinata all'ottenimento delle autorizzazioni di prassi. A seguito della conclusione dell'operazione, Eni non deterrà più alcuna quota in Severenergia.
Piazza Affari ha reagito con cautela alla cessione della quota: il titolo del cane a sei zampe ha chiuso in rialzo dello 0,2%, essendo la notizia per molti versi già stata scontata.
«Con questa vendita - si legge in una nota del gruppo guidato da Paolo Scaroni - Eni monetizza l'investimento, giunto ad un elevato livello di maturità, nell'upstream siberiano russo, coerentemente con gli obiettivi di creazione di valore per i propri azionisti. Eni manterrà una presenza significativa e forti relazioni con la Russia, sia in termini commerciali che strategici».
Eni è il maggiore acquirente di gas da Gazprom e uno dei maggiori acquirenti di greggio da Rosneft.
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