«Sergio Marchionne ha deciso di spostare il quartier generale di Fiat Chrysler Automobiles a Londra? Poco importa: a noi interessa lo sviluppo del gruppo in Italia». Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, ha seguito dall'Italia le due maratone americane, a distanza di 24 ore, con cui Marchionne ha presentato piani e investimenti al 2018 di Fca e Cnh Industrial. La notizia del «trasloco» della sede e dell'ufficio di Marchionne nella City, già scelta dal gruppo come domicilio legale del gruppo, solo qualche mese fa avrebbe scatenato un putiferio. Averne parlato dopo la presentazione del piano industriale, insieme a tutte le ennesime rassicurazioni sull'impegno del Lingotto in Italia, non è stato casuale.
E così, digerite le decisioni di portare in Olanda la sede legale (con le future assemblee) e in Gran Bretagna il domicilio fiscale (a Londra si svolgerano i prossimi cda), lo spostamento pure dell'headquarter nella City non sembra aver lasciato strascichi. Di fatto è un atto simbolico, viene sottolineato in casa Fiat, dovuto alle normative che regolamentano i rapporti tra Olanda e Regno Unito. Per Marchionne, abituato al pendolarismo aereo tra Torino e Detroit, si tratterà di triangolare, per qualche giorno al mese, anche con Londra. Insomma, un impegno fisso in più per l'ad di Fiat Chrysler che, comunque, continuerà a frequentare il suo ufficio hi-tech di Torino. Sotto la Mole, del resto, verosimilmente in luglio, si svolgerà l'ultima vera assemblea in Italia degli azionisti Fiat: quella che dovrà dare l'ok alla fusione tra Fiat e Chrysler. Il passaggio successivo, che Marchionne si augura in ottobre, riguarderà la quotazione della nuova società a Wall Street e il contestuale cambio del ticket borsistico a Piazza Affari: da Fiat Spa e Fca.
Ma i sindacati «amici», più che guardare all'assemblea di luglio e al listino, in questo momento vogliono maggiori dettagli sui piani che Marchionne ha annunciato per l'Italia. «Abbiamo chiesto a Fiat - spiega il leader della Uilm, Palombella - un incontro entro il mese, e da Torino si sono dichiarati disponibili a organizzarlo. Abbiamo chiesto l'intervento dello stesso Marchionne o di Alfredo Altavilla, il responsabile del mercato europeo. Vogliamo conoscere i tempi di avvio delle nuove produzioni e gli investimenti dedicati, partendo da Cassino e Mirafiori, gli impianti che in questo momento soffrono di più. Ci siamo sempre fidati delle promesse, ma questo incontro è necessario». Nei mercati finanziari, intanto (ieri titolo in recupero a Milano: +1,21%), continua a suscitare dubbi il piano strategico di Fca. L'agenzia di rating Fitch parla di «alti rischi di attuazione». Secondo Fitch, «il piano di riposizionamento dei marchi chiave e l'incremento delle quote globali attraverso una forte offensiva di prodotto, in particolare di Jeep e Alfa Romeo, potrebbero contribuire a contrastare la debolezza del mercato auto europeo e le continue pressioni competitive». Inoltre, sottolineano gli analisti, il piano potrebbe anche «aumentare la produzione abbassando la sovraccapacità».
Tuttavia, precisa l'agenzia, «non siamo di fronte al primo tentativo di ringiovanire Alfa Romeo e finora si registrano risultati poveri, dopo diversi tentativi falliti» e «riteniamo gli obiettivi sulla quota di mercato al 2018 ambiziosi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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