Un maxi-bond con la Esselunga per ammortizzare il debito contratto dopo la spartizione delle quote avvenuta tra gli eredi in seguito alla morte del fondatore, Bernando Caprotti. Sul mercato finirà un'obbligazione di grossa taglia, tra le più grandi mai collocate sul mercato europeo: si parla di 900 milioni di euro, destinati a lievitare fino a un miliardo se gli investitori istituzionali mostreranno di gradire particolarmente l'emissione. Non è escluso che una piccola fetta dell'operazione, curata da Citigroup, Unicredit, Banca Imi e Mediobanca (con promozione prevista per la prossima settimana a Milano, Parigi, Londra e New York), venga riservata al pubblico retail.
L'entità della cifra è giustificata da quando è accaduto nel giugno scorso, quando, al termine di anni di duri contrasti tra i familiari di Bernardo, gli eredi avevano raggiunto un'intesa imperniata sulle quote di Villata partecipazioni, lo scrigno che custodisce gli oltre 150 negozi Esselunga. Un riassetto finanziato con un prestito di 1,5 miliardi concesso da Citi, e necessario a Marina e alla madre Giuliana per acquisire il 45% di Villata dai fratelli Violetta e Giuseppe Caprotti, figli di primo letto di Bernando. I due fratelli avevano inoltre venduto il 22,5% delle quote di Esselunga.
Il gruppo ha poi preso il controllo di due terzi dell'immobiliare, mentre il 32,5% è rimasto sotto il controllo diretto di Giuliana e Marina.Il bond serve ora proprio per rifinanziare una parte del debito contratto. Ma non solo. L'operazione sarà anche un test col mercato in vista della futura quotazione di Esselunga, prevista entro il prossimo biennio.
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