L'obiettivo di Exor, spiegato durante l'ultimo «Investor Day», cioè di puntare a «costruire grandi aziende», beneficerà anche dei 9 miliardi di dollari che la holding che fa capo a John Elkann otterrà dalla cessione del colosso delle riassicurazioni PartnerRe. È di ieri sera, in proposito, la notizia dell'accordo che Exor ha raggiunto con la francese Covéa, il gruppo acquirente. Per ora si tratta di una lettera d'intenti alla quale seguirà «un'intesa definitiva». Oltre ai 9 miliardi di dollari cash, Exor riceverà da Covéa anche un dividendo di 50 milioni, subito dopo il closing. La holding della famiglia Elkann-Agnelli aveva acquisito PartnerRe nel marzo del 2016, per una cifra di 6,72 miliardi di dollari.
Dal 2016, si legge nella nota diramata da Exor, la holding ha lavorato «a stretto contatto con il team manageriale del gruppo per rafforzare e accrescere il suo business». I profitti e la performance operative di PartnerRe dal 2016 le hanno permesso di pagare un totale di 661 milioni in dividendi e di aumentare il valore contabile per gli azionisti da 510 milioni a 6,57 miliardi.
«Compresi i dividendi ricevuti dal 2016, il ritorno complessivo in contanti per Exor, dopo il completamento di questa transazione, ammonterà a 3 miliardi». Nello stesso periodo, «il settore assicurativo globale si è evoluto rapidamente. In particolare, la scala è diventata sempre più importante per i riassicuratori, in virtù del consolidamento riguardante i loro principali clienti assicurativi. A seguito dell'acquisizione di Covéa, PartnerRe entrerà nel livello più alto di riassicuratori in tutto il mondo anche per dimensione del bilancio».
«Abbiamo offerto a PartnerRe - spiega Elkann - una straordinaria occasione di potenziare il suo vantaggio competitivo, garantendo nuove importanti opportunità ai suoi dipendenti sotto la proprietà di Covéa. Siamo orgogliosi di aver contribuito a creare un'altra grande azienda». Exor, al riguardo, si è avvalsa delle consulenze di Goldman Sachs e Sullivan & Cromwell.
La transazione, che dovrebbe essere completata nell'anno rappresenta, a questo punto, il terzo colpo in pochi mesi realizzato da Elkann. Da una parte l'ormai prossima fusione della controllata Fca con Groupe Psa, dall'altra il rafforzamento nell'editoria con l'acquisto del pacchetto di Gedi dalla famiglia De Benedetti, a cui si aggiungerà l'Opa sul totale delle azioni. Per il presidente di Exor, ma anche di Fca e Ferrari, è il modo migliore per celebrare i 10 anni al vertice del gruppo industriale e finanziario di famiglia.
A proposito di Fca-Psa, Carlos Tavares, il futuro capo operativo del gruppo
automobilistico (sarà il quarto produttore mondiale), ha ribadito che «il processo di fusione sta procedendo bene». «Siamo nei tempi - ha aggiunto - ma per il nome della nuova realtà è ancora presto, ci stiamo lavorando».
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