Faro Antitrust su prestiti e leasing auto

Nel mirino le finanziarie di Fca, Vw, Bmw, Mercedes, Psa, Gm e Toyota

L'intesa, presumibilmente in violazione alle regole sulla concorrenza, esisteva almeno dal 2003. Un periodo lungo oltre un decennio durante il quale le captive bank controllate dalle principali multinazionali dell'automobile «avrebbero coordinato le proprie strategie commerciali» sul mercato dei prestiti e dei leasing per l'acquisto delle vetture. Poi, a partire dal 2014, lo scambio di informazioni avrebbe coinvolto anche l'Assilea (l'Associazione italiana leasing) e l'Assofin (l'Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare). Obiettivo: rendere omogenee le condizioni economiche proposte agli acquirenti, così da eliminare uno dei fattori principali che determina l'acquisto di una quattroruote. È partendo da questi presupposti che l'Antitrust ha aperto lo scorso 28 aprile un'istruttoria (la cui notizia è stata data nel Bollettino pubblicato ieri) che, entro la fine di luglio, dovrà verificare l'esistenza o meno di pratiche vietate dall'articolo 101 del Trattato di funzionamento dell'Unione Europea.

A finire sotto la lente sono i bracci finanziari dei principali gruppi automobilisti, cioè le aziende finanziarie che agiscono attraverso la rete di concessionari, con i quali stipulano convenzioni ad hoc. E che, precisa l'Antitrust, «diversamente dalle altre tipologie di imprese presenti sul lato dell'offerta (operatori finanziari), operano, per loro natura, in funzione della vendita dei veicoli prodotti dalle altre società del gruppo al quale ciascuna captive bank appartiene». Dal punto di vista geografico, i fatti segnalati hanno riguardato l'intero territorio nazionale che «si connota per l'omogeneità delle condizioni di offerta e dei requisiti richiesti per la fornitura dei servizi in questione». L'elenco delle captive bank su cui è stato acceso un faro rimanda a big come Fca, Bmw, Psa, Ford, Gm, Mercedes, Renault, Toyota e Volkswagen.

Secondo l'Authority guidata da Giovanni Pitruzzella, il concerto avrebbe riguardato lo scambio delle informazione più sensibili - peraltro tuttora in corso - «avente a oggetto le condizioni economiche e contrattuali applicate ai concessionari e ai consumatori finali, quali il tasso base, il Tan, il

Taeg, le spese applicate agli acquirenti nonché i volumi, attraverso contatti bilaterali e multilaterali». Con ciò ponendo in essere un'alterazione delle dinamiche competitive relative alla scelta delle autovetture.

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