Economia

Federlegno: "La Russia blocca l'export di tronchi, la Ue tuteli le aziende"

Appello al vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis. Claudio Feltrin: "Attivare tutti gli strumenti dei trattati europei per proteggere e aiutare l'industria del legno, serve una riposta coordinata. A rischio le produzioni"

Federlegno: "La Russia blocca l'export di tronchi, la Ue tuteli le aziende"

Lo stop alle esportazione di tronchi di legno annunciato dalla Russia aggrava ancora la situazione di approvvigionamento di questa materia prima fondamentale per l’industria del legno alle prese con difficoltà di forniture e caro prezzi e FederlegnoArredo lancia un appello alla Commissione europea perché tuteli le aziende del settore.

"Attivare tutti gli strumenti previsti dai trattati europei per proteggere e aiutare l'industria del legno che, dato l'imminente divieto russo di esportare tronchi verso le industrie europee del legno, dovrà affrontare problemi seri che andranno ad aggravare una situazione già molto complicata, dovuta alla mancanza di materie prime e all'impennata dei prezzi”, scrive in una lettera inviata dal presidente Claudio Feltrin al vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis dopo che la stessa richiesta è stata avanzata anche da otto associazioni di categoria europee.

"La fornitura di materie prime è diventata sempre più complessa: gli imballaggi in legno, i pallet, i pannelli sono ogni giorno di più merce rara e le aziende stanno lottando per rispettare i contratti e gli ordini con i clienti. Gli imprenditori - spiega FederlegnoArredo - sono seriamente preoccupati per i prossimi mesi e molti di loro temono di dover interrompere le produzioni a causa dell'impossibilità di trovare la materia prima utile per continuare le loro attività. La decisione della Russia non farà altro che aggravare un quadro già molto complesso”.
“Crediamo - conclude FederlegnoArredo - che solo una risposta coordinata a livello europeo possa aiutare la nostra industria a superare questo momento critico.

Ovviamente la nostra Federazione è a disposizione delle istituzioni europee per un confronto costruttivo, volto a trovare quanto prima una soluzione a tutela di un'industria che vale 16 miliardi di euro di export”.

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