Ferrari macina ricavi e profitti anche coi dazi. E corre nell'elettrico fra tecnologia e design

Il nuovo modello in vendita nel 2026. Ordini da tutto esaurito

Ferrari macina ricavi e profitti anche coi dazi. E corre nell'elettrico fra tecnologia e design
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Da una parte i conti trimestrali della Ferrari superiori alle attese (utile netto di 412 milioni, in crescita del 17%; ricavi su del 13%, a 1,79 miliardi; consegne pari a 3.593 vetture, +1%; cash flow industriale generato di 620 milioni, stime 2025 confermate), altri quattro modelli in arrivo e, a proposito dei dazi Usa, al momento zero impatti. Dall'altra, qualche dettaglio in più sulla prima auto elettrica prodotta a Maranello. «Al Capital Markets Day del 9 ottobre si vedrà il suo cuore tecnologico. Le consegne inizieranno nello stesso mese del 2026, dopo un assaggio dell'interior design all'inizio del prossimo anno, a cui seguirà l'anteprima in primavera. Sarà un'auto ricca e vogliamo essere sicuri che i nostri clienti l'apprezzino a tutto tondo, ecco perché la faremo via via conoscere in una sorta di viaggio. Un connubio armonioso tra tecnologia e design. Ferrari vuole arricchire la disponibilità delle motorizzazioni con il nuovo mondo elettrico», le anticipazioni fornite dall'ad Benedetto Vigna (in foto). E il possibile accordo con i cinesi di Leapmotor, già partner di Stellantis, su una condivisione di piattaforme, come riferito al Salone di Shanghai dall'ad Zhu Jiangming? Vigna, in proposito, ha preso le distanze, pur riconoscendo gli enormi progressi tecnologici della Cina che costringono il settore europeo ad accelerare su questo fronte: «È la competizione che porta avanti il progresso». Concetto, ha ricordato l'ad, contenuto in una frase storica del fondatore Enzo Ferrari. Il top manager ha quindi tenuto a precisare che «non saranno mai esternalizzati componenti strategici di una vettura», per poi aprire, invece, a eventuali collaborazioni su altre forniture, «come del resto già accade». Una risposta, questa, a chi ha sollevato il problema della perdita di esclusività del Cavallino rampante, da sempre punto di forza, in caso di un accordo come quello di cui ha parlato il collega cinese.

I clienti Ferrari, intanto, puntano sempre più sulle personalizzazioni, mentre il focus di Maranello resta sulla qualità piuttosto che sulla quantità. «Ognuno ha delle preferenze specifiche - ha spiegato Vigna - ed è impossibile classificare, ad esempio, per età o Paese di origine chi è più propenso ad acquistare la nostra prima elettrica». Sempre sold out il portafoglio ordini: già coperto l'intero 2026 con la famiglia del modello 12Cilindri a guidare la raccolta.

E la decisione dell'azionista di riferimento Exor di cedere, per 3 miliardi, il 4% della Ferrari? «Semplice diversificazione», la risposta di Vigna, mentre sull'ipotesi della possibile inglobazione di una Maserati in stato comatoso, l'ad ha detto che non spetta a lui pronunciarsi. Tonico, infine, il titolo a Milano: +1,63%.

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