Agosto si apre bene per la Fiat (+3,98% in Borsa), ma le notizie positive arrivano sempre dall'altra parte dell'Oceano. Il Brasile, nonostante la riduzione delle stime degli analisti sulla crescita del pil di quest'anno e del 2013 (tutta colpa della crisi dell'Eurozona), vede le immatricolazioni di automobili ancora in aumento (oltre il 2% in luglio e +25,9% su base annuale) e il gruppo del Lingotto mantenere la testa nella classifica dei costruttori.
L'incremento, comunque, è legato agli sgravi fiscali concessi dal governo agli acquirenti di nuovi veicoli (di incentivi, però, la Fiat non ne vuol sentir parlare in Italia) per sostenere il mercato e in scadenza il 31 agosto. Alle spalle del gruppo (70.166 unità vendute in luglio) c'è la Volkswagen, seguita dalla Gm. Nei primi sette mesi del 2012 il mercato dell'auto brasiliano si è collocato a oltre 1,98 milioni (da 1,92 milioni di un anno prima) e a oltre 2,08 milioni inclusi i veicoli commerciali e industriali (da più di 2,04 milioni). Fiat è davanti a tutti con 358.238 auto (23,05% di penetrazione) e 445.872 unità inclusi i veicoli commerciali (22,5% la quota). Se dal Brasile continuano ad arrivare buone notizie (resta da vedere, però, cosa accadrà una volta scaduti i bonus), qualche nube starebbe spuntando in Serbia, Paese scelto da Sergio Marchionne (nella foto) per produrre la Fiat 500L ormai pronta per l'esportazione. Secondo il quotidiano locale Press, la Fiat «ha serie obiezioni» circa la cooperazione con il governo serbo», che ha il 33% nella joint venture con Torino, e la pazienza degli italiani «sta lentamente finendo». In pratica, ci sarebbero ritardi nella realizzazione delle infrastrutture nella zona della fabbrica di Kragujevac, fondamentali proprio per favorire il trasporto delle vetture. In più Belgrado, secondo il quotidiano serbo, deve ancora 60 dei 200 milioni previsti dall'accordo. Il rischio è che, senza le nuove infrastrutture stradali completate, la cittadina della provincia serba vada in tilt.
Intanto, in Italia, il tema «incentivi mirati» per sostenere il mercato, contenuti nel decreto Sviluppo recentemente approvato, vede i concessionari aderenti a Federauto scendere sul sentiero di guerra. Il provvedimento, infatti, secondo l'organizzazione non è stato discusso con la filiera.
Fiat corre in Brasile grazie agli incentivi
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