Fiat, l'esborso per Chrysler verso 3 miliardi

Fiat, l'esborso per Chrysler verso 3 miliardi

Il prezzo del 41,5% di Chrysler ancora in mano al fondo Veba del sindacato metalmeccanici Uaw è destinato ad aumentare. Per il sommo dispiacere di Fiat. Il giudice della corte del Delaware, Donald Parsons, sembra infatti propendere per i rappresentanti dei lavoratori Uaw.
La call option in base alla quale ogni 6 mesi il Lingotto ha diritto ad acquistare il 3,3% di Auburn Hills da Veba, secondo il magistrato, vale 342 milioni di dollari. La valutazione di Uaw, pertanto, sembrerebbe più aderente al valore di mercato rispetto a quella proposta da Fiat, cioè 139,7 milioni. Nel corso dell'udienza di ieri, il giudice Parsons ha detto di essere «orientato» in direzione del Veba. La decisione del Tribunale sul prezzo dell'opzione call è attesa entro giugno e potrebbe perciò influenzare il prezzo d'acquisto.
Il prezzo complessivo dell'intera quota del 41,5% di Chrysler potrebbe perciò lievitare fino a 4,3 miliardi di dollari, cioè 3,3 miliardi di euro. Ovviamente a Torino si stanno valutando tutte le opzioni sul tavolo per condurre in porto l'operazione nel più breve tempo possibile (entro fine anno o al massimo all'inizio del 2014). Il contratto stipulato da Marchionne con il Tesoro Usa quando nel 2009 rilevò Chrysler contiene alcune clausole in base alle quali al verificarsi di alcuni eventi (tra le quali il raggiungimento di una determinata soglia di redditività) Fiat può acquistare in blocco - o quasi - la quota di Veba.
Il problema, ovviamente, è come reperire la liquidità necessaria per affrontare l'esborso. Il Lingotto negli ultimi anni è stato molto prudente e, dunque, come ha detto Marchionne, autofinanziarsi non sarebbe impossibile. Ma poiché Torino vuole mantenere il proprio rating, si sta pensando a opzioni alternative come un prestito-ponte bancario. E c'è chi non esclude, addirittura, un aumento di capitale.
Secondo le stime di JpMorgan, la quota di Chrysler attualmente in mano al Veba costa fra i 3 e i 4 miliardi di dollari. Una cifra alla quale Fiat può far fronte usando i suoi asset, quali Ferrari e Maserati, per assicurarsi un finanziamento dalle banche per 2,9 miliardi di dollari. Un'opzione che l'ad del Lingotto ha sempre scartato. Più probabile, invece, la separazione da Magneti Marelli.


Fiat, secondo indiscrezioni, sarebbe in trattative avanzante con un gruppo di banche per ottenere un finanziamento per l'acquisto del 100% di Chrysler: oltre a JpMorgan, il Lingotto starebbe discutendo con Bank of America-Merrill Lynch e Deutsche Bank. Ieri in Borsa Fiat è salita del 3,8 per cento.

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