Fiat: «Alla Maserati fallito lo sciopero Con la Fiom un lavoratore su dieci»

«Allo sciopero proclamato dalla Fiom nello stabilimento Maserati di Grugliasco ha aderito poco meno dell'11% dei lavoratori, 209 persone su 2.019, causando una perdita complessiva di 11 vetture». Lo ha reso noto Fiat Chrysler Automobiles in una nota, nella quale ha sottolineato che malgrado «si tratti di una percentuale piuttosto bassa, l'adesione di più di 200 lavoratori allo sciopero appare assolutamente incomprensibile».
Dura la presa di posizione del Lingotto: «In un momento come questo dell'economia italiana dove la disoccupazione ha raggiunto punte senza precedenti, scioperare in un impianto che sta creando posti e opportunità di costruire prodotti di alta qualità che per oltre il 90% vengono esportati, è assolutamente irrazionale», ha sottolineato ancora l'azienda nella nota. «Ancora più difficile da comprendere - continua il comunicato - è il fatto che lo sciopero avvenga in uno stabilimento che quando è stato rilevato dalla Fiat, più di quattro anni fa, era fermo da diversi anni senza alcuna prospettiva produttiva», prosegue ancora il comunicato, ricordando che Fiat a Grugliasco «non solo ha salvato l'occupazione degli oltre mille lavoratori dell'ex Bertone, ma ha creato a oggi ulteriori 1.300 posti per i dipendenti di Mirafiori in cassa integrazione, con previsione di ulteriori 500 a partire da settembre».


Intanto, i «sindacati del sì» (Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione quadri), a proposito del rinnovo del contratto collettivo di lavoro che riguarda gli 86mila addetti di Fca e Chn Industrial, ha deciso il blocco dello straordinario e delle flessibilità in tutti gli stabilimenti della galassia Fiat.
L'azienda è stata parimenti invitata a convocare le organizzazioni dei lavoratori già nel corso di questa settimana per evitare «il determinarsi di una situazione di conflitto».

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