Fincantieri in Francia per smentire i sindacati

Per la Stx di Saint-Nazaire manca solo l'ok di Parigi ma nel confronto con la Fiom resta il rischio scioperi

Fincantieri in Francia per smentire i sindacati

Sale la tensione sindacale, gli armatori mollano gli ormeggi e Fincantieri si prepara all'approdo nel mega cantiere francese di Saint-Nazaire, uno dei principali bacini europei. È ancora no comment sull'acquisizione di Stx France da parte del gruppo triestino, ma l'annuncio viene dato per imminente. Questione di coincidenze, forse. Certo è che l'operazione arriva al culmine di un clima incandescente sul fronte sindacale interno e offre al numero uno di Fincantieri, Giuseppe Bono, un'alternativa ghiotta agli scontri aziendali che spaventano gli armatori. Agli occhi dei quali Saint-Naziare sarebbe una rassicurazione sulle crescenti preoccupazioni per scioperi e ritardi nelle consegne delle navi in Italia. Tanto che a Palermo l'armatore Ponant non ci ha pensato due volte e per timore di possibili disagi ha spostato la sua nave dal cantiere siciliano al bacino maltese.

Fincantieri potrebbe entrare nella compagine azionaria di Stx France acquisendo il 66,6%, quota controllata dalla sudcoreana Stx, che così abbandonerebbe il suo ultimo baluardo in Europa. Resistenze politiche arrivano però dall'altro azionista di riferimento: il restante 33,3% è nelle mani dello Stato francese, che storce il naso sul possibile passaggio del fiore all'occhiello della cantieristica militare, non solo civile, di Parigi, al gruppo italiano.

Il tutto mentre nella sede di Confindustria a Roma si fanno calde le trattative tra azienda e sindacati. Ieri pomeriggio si è conclusa con una sostanziale presa d'atto la due giorni di discussione sul contratto di secondo livello, ma serviranno nuovi tavoli alla delegazione di Fincantieri guidata da Marcello Sorrentino per sciogliere i nodi scottanti e arrivare a un'intesa tra le due piattaforme sindacali, una di Fim e Uilm, e l'altra della più agguerrita Fiom.

E se sull'ultrattività del contratto precedente non ci sono margini di trattative, i riflettori sono puntati sulla costituzione del nuovo integrativo che per l'azienda non è arrivato nei tempi. Non si placano le polemiche nemmeno sull'ipotesi dei «microchip» negli scarponi degli operai, tra provocazioni e accuse, mentre le sigle sindacali tornano alla carica anche su richieste salariali, legalità degli appalti e politica industriale. Non va giù, poi, quella mezz'ora di lavoro gratuita avanzata dall'azienda per compensare la riduzione dei permessi sindacali.

Senza contare che per Fiom l'operazione Stx France suona come un ricatto morale «per ridurre i diritti e il salario, allungare gli orari di lavoro, aumentare i ritmi della prestazione e il controllo sui lavoratori, limitare il diritto di sciopero, allargare il lavoro in appalto e scorporare attività produttive».

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