Finmeccanica, arrestato Haschke

Finmeccanica diventa un problema sempre più difficile da affrontare per il presidente e amministratore delegato Giuseppe Orsi. Ieri la Procura di Lugano ha arrestato Guido Ralph Haschke, l'intermediario svizzero-americano di Finmeccanica indagato a Busto Arsizio per la controversa vendita dei 12 elicotteri AgustaWestland all'India. L'accusa è quella di «riciclaggio».
Haschke, 61 anni e residente a Lugano, sarebbe infatti stato uno dei due mediatori (l'altro è il britannico Michel Christian) che hanno coordinato la vendita degli apparecchi AgustaWestland a Nuova Delhi: la legge del Paese asiatico vieta l'intermediazione, nel senso che non riconosce compensi per chi svolge questo ruolo.
Secondo l'accusa - basata in parte sulle dichiarazioni di Lorenzo Borgogni, ex responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica e condensata in una informativa dei carabinieri del Noe - AgustaWestland Ltd avrebbe invece riconosciuto loro un compenso complessivo di 41 milioni, diventati poi 51 milioni. La somma sarebbe lievitata - sempre secondo quanto scrivono i carabinieri - per il rifiuto opposto da Haschke a Orsi, nel corso di un incontro a Lugano, «di sottrarre alla sua parte di compenso 10 milioni» da dare a Christian, indicato come «uomo di Orsi, che li avrebbe poi consegnati allo stesso» capo azienda del gruppo controllato dal Tesoro.
Al rifiuto di Haschke, dunque, «si pattuiva di aumentare il compenso dei due intermediari di altri 10 milioni di euro. Il denaro - si legge ancora nell'informativa del Noe - sarebbe poi tornato a Orsi, per soddisfare le richieste di alcuni partiti politici italiani, in particolare la Lega Nord, e Comunione e Liberazione, che lo avrebbero appoggiato per la nomina ad amministratore delegato di Finmeccanica. Incarico poi affidatogli il 4 maggio 2011, in sostituzione del predecessore Pier Francesco Guarguaglini. A quanto si è saputo, l'arresto di Haschke è un'iniziativa autonoma del Ministero pubblico federale nell'inchiesta per riciclaggio in cui i magistrati svizzeri si sono avvalsi anche della rogatoria nella Confederazione elvetica dai pm di Napoli, i quali hanno poi trasmesso gli atti a Busto Arsizio per competenza.
L'arresto di Haschke «è inserito in una inchiesta che fa capo alla Procura federale di Lugano. Non vi è quindi una richiesta di estradizione formulata dalla Procura di Busto Arsizio», sottolinea l'avvocato Ennio Amodio che si occupa della difesa di Orsi. Secondo il legale, le circostanze inducono a «ritenere che la magistratura svizzera si sia mossa sulla base di elementi di prova acquisiti autonomamente e non apparsi finora sulla scena del procedimento italiano».

Resta, quindi, da verificare, conclude Amodio, «che cosa abbia spinto gli inquirenti svizzeri a richiedere una misura cautelare che finora l'Autorità giudiziaria italiana non aveva sollecitato nonostante il protrarsi delle indagini da più di un anno».

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