Cortina, Roma e Milano sono solo l'inizio. I blitz per scovare gli evasori andranno avanti. Parola di Attilio Befera, direttore dell'Agenzia delle Entrate. "Ce ne sono stati in passato, di recente e ce ne saranno anche in futuro", ribadisce a margine di un convegno a Reggio Emilia promosso dall’Anci. La "risonanza mediatica" che c’è stata nelle ultime settimane - puntualizza Befera - dipende dall’inizio di cambiamento di cultura che stiamo cercando di far emergere" tra la gente. Ed è proprio questo il nodo centrale del problema: cercare di cambiare l'atteggiamento dei cittadini-contribuenti, inculcare loro che fare i furbi non paga. Questo, ovviamente, è il capitolo evasione. Poi c'è il discorso, altrettanto legittimo da perseguire, politicamente, della riduzione della pressione fiscale. Che in Italia, notoriamente, è alle stelle. E su cui bisognerebbe intervenire.
Secondo il numero uno del Fisco in Italia da qualche mese "si sta notando un cambio di mentalità: quelle che sono le normali operazioni di Guardia di finanza e controllo del territorio hanno avuto una risonanza e un apprezzamento che in passato, a volte, non c’era stato". Befera sottolinea la necessità di "recuperare delle risorse, a volte oggi mal impiegate, e credo che la popolazione italiana se ne sia accorda, approvi e spinga per questo".
Il direttore dell’agenzia lancia anche un messaggio pedagogico: "Il pagamento delle imposte ha un unico scopo, quello di dare servizi pubblici e ha una funziona di
ridistribuzione. Gli italiani stanno capendo che i servizi hanno un costo e che la minore tassazione può essere fatta da un lato con la razionalizzazione della spesa e dall’altro con le maggiori entrate".
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