Economia

Arrivano i contributi per imprese e partite Iva: come richiederli

L'Agenzia delle Entrate ha approvato la modulistica da utilizzare. Ossigeno per imprese e professionisti piegati dal Covid

Arrivano i contributi per imprese e partite Iva: come richiederli

Dalla mattinata di lunedì sarà possibile inviare le domande per accedere alle nuove misure a fondo perduto previste dal decreto Sostegni-bis. Tra poche ore, imprenditori e liberi professionisti, potranno utilizzare i modelli approvati nella giornata di ieri da Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate. Fino al 2 settembre, i contribuenti interessati avranno la facoltà di depositare la domanda tramite il servizio web presente sul portale Fatture e Corrispettivi. La trasmissione tramite i canali telematici Entratel/Fisconline potrà invece essere effettuata dal 7 luglio 2021.

Il contributo a fondo perduto, alternativo a quello automatico previsto dal decreto Sostegni-bis, è rivolto ai soggetti con un ammontare di ricavi o di compensi non superiore a dieci milioni di euro e può avere un importo massimo di 150.000 euro. Quali sono gli ulteriori requisiti per richiedere la sovvenzione? Aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro e aver avuto un calo mensile medio del fatturato e dei corrispettivi dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 di almeno il 30% rispetto al periodo dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020. Il Fisco ha spiegato che l’intervento è alternativo alle somme ricevute in automatico tra aprile e maggio dalle società che avevano già avuto accesso ai vari sostegni che si sono susseguiti negli ultimi mesi. Il nuovo contributo a fondo perduto può essere richiesto dai soggetti esercenti attività d'impresa, arte e professione e di reddito agrario, titolari di partita Iva residenti o stabiliti nel Territorio dello Stato, che nel secondo periodo di imposta precedente al periodo di entrata in vigore del decreto. Ci sarà spazio anche per gli enti non commerciali e le realtà attive nel cosiddeto Terzo settore; l’Agenzia delle Entrate ha ammesso anche gli enti religiosi civilmente riconosciuti che esercitano attività d’impresa. Per accedere alle somme è necessario – oltre al rispetto dei requisiti formali – che l'ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 sia inferiore almeno del 30% rispetto all'ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020. A differenza dei precedenti contributi a fondo perduto, la norma non prevede l'ottenimento di un contributo minimo per chi ha attivato la partita Iva successivamente al 31 dicembre 2018. Pertanto tutti i richiedenti devono possedere il requisito del calo minimo del fatturato di almeno il 30%.

La norma ha previsto un trattamento di favore per le realtà di piccole dimensioni che non hanno avuto accesso ai sostegni erogati in automatico. Per loro il calo del fatturato sarà coperto al 90 per cento. Percentuali ridotte per chi presenta ricavi milionari e per chi ha giovato di altri interventi finanziati dallo Stato. In ogni caso, nessuna società potrà contare su più di 150.000 euro.

Come accaduto per gli altri interventi a favore delle aziende danneggiate dalla pandemia, si potrà scegliere se ricevere la somma in contanti sul conto o se usufruire di un credito di imposta da portare in compensazione ai prossimi appuntamenti fiscali.

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