Fonsai, banche fuori con una mossa lampo

Fonsai, banche fuori con una mossa lampo

Le banche rivendono il pacchetto Fonsai che era rimasto inoptato durante l'aumento di capitale ed escono dal libro soci dell'ex compagnia dei Ligresti. Il consorzio di garanzia, guidato dalla Mediobanca dell'ad Alberto Nagel, ha infatti collocato con una mossa lampo tutto l'inoptato per 197,7 milioni di euro (l'accollo era stato perfezionato solo giovedì).
In attesa che il riassetto con Unipol prosegua, si tratta al momento del 21,5% circa del capitale ordinario Fonsai. Buoni riscontri, intanto, starebbe ottenendo anche la sistemazione dell'inoptato Unipol rimasto alle banche, e l'attesa è che si possa concludere altrettanto a breve il collocamento.
A comprare i titoli Fonsai sono stati investitori istituzionali italiani ed esteri, dopo incontri di pre-marketing effettuati in Italia, a Londra e a Parigi. Particolare interesse sarebbe stato raccolto nel mondo anglosassone. Non risulta ci siano singoli acquirenti con quote robuste e si tratterebbe per lo più di soggetti interessati ad investire nel riassetto, quindi con un orizzonte di investimento non di breve periodo.
L'operazione è stata favorita dal buon andamento dei mercati e dal fatto che il titolo Fonsai - complice l'aumento di capitale in corso - non ne abbia approfittato. Nel consorzio si parla di multipli di capitalizzazione nel settore per 7-8 volte gli utili, a fronte di una capitalizzazione Fonsai al momento pari a 3-4 volte. Le azioni sarebbero state rivendute poco sopra l'euro (1 euro era il prezzo per la sottoscrizione dell'aumento). Il consorzio «fotocopia» per i due aumenti di capitale ha visto in pista Barclays, Credit Suisse, Deutsche Bank, Mediobanca, Nomura, Ubs, Unicredit, affiancate dai sub-sottoscrittori Banca Akros, Aletti, Carige e Centrobanca. In Borsa ieri il titolo Fonsai è salito del 4,27% a 1,05 euro e le risparmio del 2,37%. Unipol ha invece guadagnato lo 0,2% portandosi a 1,997 euro (+0,81% le privilegio). L'inoptato Fonsai comprendeva anche azioni di risparmio «categoria B» per 135,9 milioni, sottoscritte da Unipol.

La ricapitalizzazione di Bologna ha invece lasciato in capo alle banche 86 milioni di azioni ordinarie (il 20,34% di quelle di nuova emissione) e 90,2 milioni di privilegiate (34,64%). L'impegno degli istituti è stato, nel caso della compagnia delle coop, pari a 259,9 milioni.

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