Economia

Francoforte lascia fermi i tassi ma dovrebbe agire a settembre

SuperMario: «Dalle Borse resistenza incoraggiante»

La Bce, nella prima riunione dopo la Brexit, ha scelto una tattica di attesa, come già la Banca d'Inghilterra, così da valutare l'impatto economico dell'addio di Londra alla Ue. Francoforte è però pronta a un nuovo aggiustamento espansivo della politica monetaria. Come annunciato dal presidente, Mario Draghi, l'Eurotower potrà valutare meglio tra qualche tempo, anche sulla base delle nuove stime su crescita e inflazione nell'area dell'euro, e cioè a inizio settembre, quali siano le mosse più adatte. Intanto, Draghi ha ribadito che la Bce «è pronta, determinata e in grado di agire, se necessario» e ha sottolineato come la prima reazione dei mercati finanziari alla Brexit sia stata di una «resistenza incoraggiante», senza che emergessero malfunzionamenti di sorta. La previsione è quindi di una discussione più difficile in settembre in Consiglio, quando si dovrà decidere se e che cosa fare. Per ora, il panorama congiunturale, illustrato da Draghi, resta invariato con una ripresa sempre in corso ma in rallentamento rispetto al +0,6% del primo trimestre, e un'inflazione (+0,1% in giugno) ancora molto bassa nei prossimi mesi in attesa di un rialzo a fine anno e, ancora di più, nel 2017 e nel 2018. Nella riunione di ieri non sono stati discussi strumenti specifici e quindi neanche se sia necessario modificare i parametri del quantitative easing, destinato a durare almeno fino al marzo 2017 al ritmo di 80 miliardi al mese. Draghi ha comunque ribadito che il piano sta funzionando e che offre grande flessibilità anche di fronte a una presunta scarsità di bond da acquistare. Se però i dati dovessero confermare che si sono materializzati rischi più accentuati dopo la Brexit, a settembre qualcosa si dovrà decidere, ad esempio uno slittamento di altri sei mesi della scadenza del piano, questa volta al settembre 2017 e, quindi, anche qualche novità sui criteri degli acquisti, resi sempre più difficili dalla discesa di molti bond sotto il floor (-0,40%, come il tasso sui depositi presso la Bce).

Poco mosse le Borse europee: Milano +0,25% e Londra -0,43%. MC

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