«Fusione? Eni è inaccessibile»

Descalzi: «Il nostro gruppo non teme rischi geopolitici»

L'ad di Eni, Claudio Descalzi, smentisce l'ipotesi di fusioni. In un'intervista rilasciata al Financial Times, infatti, sottolinea «l'orgoglio della nostra cultura e dei risultati che abbiamo raggiunto e questa è la nostra forza. Noi target per la fusione? Siamo proprio inaccessibili». Quanto alla redditività delle produzioni, Claudio Descalzi è ottimista: «Sono positivo - aggiunge- Oggi è molto difficile vendere asset di produzione, ma i nostri asset sono buoni», riferendosi alla possibilità di passare all'incasso vendendo delle quote e coinvolgendo investitori e produttori in progetti come il giacimento di gas di Zohr in Egitto o quello in Mozambico.

«Siamo a nostro agio - continua l'ad - perché negli ultimi due anni abbiamo avuto notevole successo nell'esplorazione, nella produzione, nelle scoperte e nello sviluppo di nuovi camp. È vero che ci sono molte nazioni con rischi geopolitici. Penso si debbano avere le capacità, i processi, le regole e gli elementi di sicurezza per gestire queste situazioni. Il che rappresenta un plus per Eni, perché noi siamo cresciuti in situazioni difficili. Allo stato attuale il nostro gruppo non teme rischi geopolitici».

E a proposito della situazione in Libia, Descalzi la pensa così: «C'è stato un cambiamento ed è stato un cambiamento positivo. Abbiamo parlato con il primo ministro, cosa che non avveniva da anni. È la prima volta dalla Primavera araba che abbiamo un interlocutore istituzionale».

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