Generali non rifinanzierà 1,25 miliardi di indebitamento senior in scadenza a gennaio 2020 e fa cassa con la cessione delle polizze inglesi in vista dello shopping in Europa centrale. Sono le due mosse annunciate ieri dai vertici del Leone durante l'investor day a Londra.
Alla trasferta non ha partecipato l'ad, Philippe Donnet ma la prima linea del gruppo triestino tra cui il general manager Frederic de Courtois e il cfo Cristiano Borean. Davanti agli investitori della City, hanno illustrato un nuovo scenario «di stress» sui mercati finanziari di fronte al quale la compagnia, esposta sui titoli di Stato italiani per 59,5 miliardi, confermerà la sua solidità patrimoniale: anche nel caso di un'impennata dello spread tra Btp e Euro swap di 300 punti base dagli attuali livelli, infatti, la posizione di Solvency (l'indice di solvibilità che misura il livello di patrimonializzazione e che non deve scendere sotto i requisiti minimi chiesti dalla Vigilanza europea) resterebbe sopra il livello di sicurezza del 160%, sotto il quale si renderebbero necessari interventi a supporto del capitale. Nel dettaglio, lo scenario stesso ipotizza - oltre all'allargamento dello spread - un calo del 20% del mercato azionario e un incremento di ulteriori 125 punti base sullo spread dei corporate bond.
La posizione di Solvency, come detto, resterebbe sopra il livello di guardia sia a livello di gruppo (a fine 2018 era al 218%) sia nei principali Paesi, cioè in Italia (217% alla fine dell'anno scorso), in Germania (387%) e in Francia (229%).
Nel frattempo, Generali ha venduto il portafoglio chiuso Vita della propria filiale inglese (del valore di circa 680 milioni) a una società controllata da Reinsurance Group of America. L'operazione permette di alzare di 1 punto percentuale il Solvency Ratio del gruppo triestino e libera risorse da reinvestire. Magari nello shopping: l'ad Donnet ha detto in maniera chiara che è interessato ad acquisizioni mirate per entrare in nuovi Paesi, anticipando che le aree di potenziale interesse sono l'Europa Centrale e dell'Est. E nei gironi scorsi l'agenzia Bloomberg ha scritto che il Leone di Trieste ha aperto una trattativa, ancora alle prime battute, per rilevare le attività del gruppo MetLife in Centro Europa valutate 2 miliardi e concentrate in Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Romania.
Quanto al taglio del debito annunciato ieri, va ad aggiungersi alla già comunicata riduzione di 250 milioni di debito subordinato nel 2019. Così Generali (+2% in Borsa) raggiungerà nel 2020 il limite inferiore della forchetta obiettivo di riduzione del debito comunicata a novembre scorso nel piano al 2021, dunque in anticipo di un anno. Nel dettaglio, il debito finanziario a fine gennaio 2020 risulterà ridotto di 1,5 miliardi, parte bassa della forchetta di 1,5-2 miliardi annunciata lo scorso novembre.
Lo stock complessivo scenderà così dagli 11,5 miliardi a 10 miliardi. In calo anche la spesa per interessi, dai 673 milioni di fine 2017 ai 577 milioni stimati per gennaio 2020, dunque una riduzione di 96 milioni a fronte di un target al 2021 da piano di 70-140 milioni.
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