nostro inviato a Londra
Mentre le nuove Generali di Mario Greco si apprestano a celebrare nell'Investor Day di oggi a Londra un andamento dei primi nove mesi del 2013 superiore alle attese, S&P potrebbe rovinare la festa. Il presidente della commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, ha infatti dichiarato che l'agenzia si appresta a tagliare da «A-» a «BBB» la valutazione della compagnia triestina. Ma Mario Greco reagisce: «Siamo molto sorpresi della decisione» di S&P, «quando l'economia italiana sta mostrando i primi segnali di ripresa».
In realtà, si tratta di un creditwatch basato sui nuovi metodi di valutazione di S&P, molto penalizzanti nei confronti del rischio-Paese (Generali ha in portafoglio circa 60 miliardi di Btp). Senza l'intervento a gamba tesa di S&P, Greco avrebbe avuto il problema di frenare gli entusiasmi «interessati» degli investitori. La razionalizzazione delle attività di Generali Italia consente di guardare molto da vicino il target di 600 milioni di sinergie di costo, inizialmente fissato per il 2015. Anche la recente riorganizzazione territoriale diminuirà le spese. Idem per le cessioni. Limitandosi agli ultimi tre mesi, si registrano il closing della riassicurazione in Usa, la cessione del Messico e quella dell'italiana Fata a Cattolica. In 10 mesi è stato portato a casa il 60% dei 4 miliardi previsti entro il 2015. Manca solo Bsi (per la quale sono in corsa i portoghesi di Bes) ed è questo il tassello che può consentire di centrare il target. Non c'è spazio, però, per la grandeur: quella cifra è già sostanzialmente impegnata nel 2014 per comprare il restante 24% di Ppf (1,2 miliardi) e ripagare due tranche di bond senior in scadenza senza emettere nuovo debito (2,25 miliardi). Non è un caso che i rumor di un interessamento per Sace siano stati seccamente smentiti.
Anzi, vista la velocità di esecuzione, il mercato si attende nuove cessioni di asset non strategici o troppo piccoli (come il 38% di Ingosstrakh, Benelux o Argentina). Con i tassi in calo, invece, è difficile ipotizzare un rialzo degli obiettivi fissati a gennaio (Roe al 13% e Solvency al 160%).
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