Per cedere Bsi e Generali Usa occorrerà «qualche mese». L'ad del Leone, Mario Greco (nella foto), ha confermato le indiscrezioni di stampa riguardanti l'arrivo delle offerte non vincolanti per le due controllate in via di dismissione, ma non si è sbilanciato sui tempi di attuazione. «Non sono né fiducioso né pessimista - ha detto il Group Ceo della compagnia a margine della Italian financial services conference di Ubs - seguiamo il processo e vediamo come va avanti».
Secondo i rumor, per l'istituto ticinese si sarebbero fatte avanti con gli advisor Mediobanca e Jp Morgan, tra gli altri, Royal Bank of Canada, Julius Bär, Union Bancaire Privée e Apax. Per le attività Usa ci sarebbe invece in pista la Berkshire Hathaway di Warren Buffet, Ace Group e i big delle riassicurazioni Swiss Re, Munich Re e Hannover Re. Per concludere ci vorranno otto settimane di due diligence. «Non sono sicuro che entro la fine del trimestre avremmo concluso tutte le attività, ma più o meno parliamo di qualche mese». Dalla cessione delle due controllate, secondo quanto dichiarato all'Investor Day dal top manager, dipende il raggiungimento dell'obiettivo fissati al 2015: 4 miliardi di capitale regolatorio in più. Secondo le analisi di Equita e Intermonte il private banking svizzero vale circa 2 miliardi, difficile invece ricavare un miliardo dagli asset statunitensi.
Intanto dalla Russia si apprende che, al prossimo rinnovo del board di Ingosstrakh, il Leone dovrebbe riuscire ad eleggere propri consiglieri. Il raggiungimento dell'intesacon Kelner su Pph ha ricompreso anche il controllo diretto sul 38,5% dell'assicuratore russo. Le liste da votare in assise dovranno essere presentate alla fine del mese prossimo. Se lo scambio dei titoli con Kellner avverrà in tempo, sarà direttamente il gruppo triestino a designare i candidati.
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