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Generali spinge i profitti Finmeccanica, pesa Breda

Giornata ricca di risultati trimestrali, quella di ieri.
Generali. Mario Greco supera le aspettative con quasi 1,6 miliardi di utili netti nei primi nove mesi dell'anno (il 40,4% in più del 2012), ma non dissipa tutti i dubbi del mercato: -2,66% il titolo in una giornata nera per l'azionario. A impensierire gli analisti è la frenata dei rendimenti che il Leone ottiene dalla grande quantità di titoli di Stato europei e bond corporate, accatastata nei magazzini con scadenze molto lunghe. Una politica che oggi toglie a Trieste «agilità» e, quindi, spazio per un rapido ricambio del portafoglio. Il rischio era stato evidenziato in uno studio di Mediobanca Securities già dopo la semestrale.
A poco, quindi, è valso il fatto che l'ad Greco abbia rimarcato che Generali sono «ben posizionate per raggiungere» i propri obiettivi: a fine settembre i premi complessivi sono sostanzialmente stabili a 49 miliardi (+0,6%). Anche perché il mercato è stato rapido a cogliere un'occasione per vendere un titolo comunque «costoso» rispetto ai concorrenti (Generali passa di mano a 13 volte gli utili attesi nel 2014 contro una media di 10 volte del settore), malgrado un «roe» in linea. «Per parlare del dividendo è troppo presto. Finora abbiamo avuto tre trimestri migliori rispetto all'anno precedente e questo ci induce a ottimismo per la chiusura dell'anno», si è poi limitato a dire Greco per quanto riguarda la cedola. Esclusi, invece, impatti conseguenti alla richiesta Ivass di riesaminare la decisione sull'azione di responsabilità verso gli ex top manager Giovanni Perissinotto e Raffaele Agrusti.
Finmeccanica. Il gruppo chiude i primi 9 mesi con una perdita di 136 milioni contro un utile netto di 141 milioni nello stesso periodo del 2012. I risultati di aerospazio e difesa sono in linea con le previsioni, ma pesa la vicenda dei treni Fyra che coinvolge AnsaldoBreda. Nel terzo trimestre il risultato è stato negativo per 73 milioni rispetto ai 74 milioni di utile del terzo trimestre 2012.

I ricavi calano a 3,677 miliardi dai 3,970 del 2012. Per l'esercizio 2013, tuttavia, il gruppo prevede di realizzare un utile netto consolidato positivo, anche grazie al closing dell'operazione di cessione di Ansaldo Energia, previsto entro la fine dell'anno.

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