Economia

Generali supera il primo test 2013

Generali supera il primo test 2013

La strada delle cessioni rimane in salita, ma la cura Mario Greco inizia a dispiegare i propri effetti: nel trimestre Generali ha spinto l'utile netto oltre le stime degli analisti fino a quota 603 milioni, il 6,3% in più di un anno prima. Rallentano i premi (-2,6% a 19,1 miliardi), mentre il risultato operativo supera gli 1,3 miliardi (+8%). Si tratta del «miglior risultato degli ultimi quattro anni», ha sottolineato il capo azienda del Leone, tracciando così un implicito confronto con la gestione Perissinotto, e la situazione da qui a dicembre dovrebbe migliorare ulteriormente.
A sostenere i conti è stato in primo luogo il business Danni, favorito anche dall'assenza di catastrofi o di particolari eventi naturali negativi. «Sono risultati molto buoni che ci danno un'ottima spinta per il 2013 e sono anche superiori alle stime del mercato», ha proseguito Greco. «Siamo fiduciosi di aver intrapreso le iniziative giuste, la strategia avviata sta cominciando a dare i frutti che ci aspettavamo», ha quindi aggiunto il top manager per cui già nel secondo trimestre è atteso un trend «costante e positivo»: l'appuntamento con il mercato è il 27 novembre a Londra.
Quanto invece al capitolo cessioni, l'obiettivo iniziale di chiudere il cerchio entro marzo non è stato rispettato, complice l'inadeguatezza delle offerte sul tavolo rispetto alle attese, ma l'ad si è detto «fiducioso» sul processo in corso sia per la svizzera Bsi sia per la controllata americana attiva nelle riassicurazioni. Entrambi i tavoli sono infatti «in fase avanzata» e nell'attesa il Leone ha fatto cassa, mettendo sul mercato il 12% di Banca Generali per 185 milioni e ha attinto al bond da 1,2 miliardi di fine 2012 per salire al 76% di Ppf, il panzer con cui Trieste è partita all'attacco del promettente mercato dell'Est europa liquidando l'ex alleato Petr Kellner. Il discorso relativo ai cosiddetti «salotti buoni» è invece molto differente, perché Greco non ha mai fatto mistero di volersi concentrare sugli aspetti industriali. Generali, tuttavia, ha escluso di voler ridurre ulteriormente nel breve termine la quota in Intesa, già portata di recente al 2,7%. Il messaggio principale appare però quello lanciato all'indirizzo del Corriere: Greco, che aveva subito preso tempo sull'orientamento di voto per l'aumento, ieri ha chiarito che il Leone scioglierà la riserva solo all'ultimo, in occasione dell'assemblea di fine mese. Considerata la proverbiale prudenza del top manager nel misurare le parole, quella di ieri appare una mezza apertura di credito verso il piano di Scott Jovane, che non potrà che risultare gradita a Mediobanca. «Non possiamo rimanere azionisti strategici in settori così diversi dal nostro - ha comunque precisato Greco -, quando cerchiamo di recuperare solidità nella nostra posizione di capitale e concentrarci sul business».

Il prossimo incontro in Rcs è martedì per la trimestrale, il gruppo utilizzerà comunque parte di quanto raccolto con la ricapitalizzazione per rimborsare il debito con le banche.

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