Il nuovo anno è iniziato con la marcia giusta. La raccolta netta complessiva dell'industria italiana del risparmio gestito a gennaio si è attestata a 4,6 miliardi di euro, in netto miglioramento rispetto ai 595 milioni registrati a dicembre. Tuttavia, mentre i fondi comuni hanno contabilizzato un saldo positivo mensile di 5,67 miliardi, le gestioni di portafoglio hanno accusato deflussi netti per 1,07 miliardi. Osservando più nei dettagli questo saldo mensile, si nota inoltre che mentre le gestioni di portafogli retail hanno realizzato una raccolta netta mensile di 850 milioni, quelle relative agli investitori istituzionali si sono inabissate fino a -1,92 miliardi. L'andamento di gennaio ha così determinato un ancora maggiore equilibrio tra le masse in gestione ai fondi comuni (956 miliardi) e quelle riconducibili alle gestioni di portafoglio (977 miliardi). Focalizzandosi sui fondi, si può constatare che tutte le macro categorie sono state oggetto di flussi di acquisto: dagli obbligazionari (2 miliardi) ai bilanciati (1,19 miliardi), dai monetari (1,15 miliardi) agli azionari (10,05 miliardi) fino ai flessibili (332 milioni). Alla luce di questi flussi mensili e degli andamenti dei mercati finanziari, a fine gennaio i fondi obbligazionari gestivano 380,4 miliardi (il 41,9% del totale), i flessibili 218,1 miliardi (24%), gli azionari 192,8 miliardi (21,1%), i bilanciati 76,8 miliardi (8,5%) e i monetari 35 miliardi (3,9%).
Infine, la sfida tra fondi di diritto italiano e fondi esteri è stata vinta da questi ultimi che nel mese hanno raccolto 4,6 miliardi: le sottoscrizioni nette dei fondi di diritto italiano si sono fermate invece a un miliardo di euro. Sempre a fine gennaio, i fondi esteri gestivano 665,2 miliardi (pari al 73,3% del totale) mentre i fondi italiani amministravano 242,5 miliardi (26,7%).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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