Gm fa causa a Fca: sindacati corrotti

Il gruppo Usa tira in ballo Marchionne. Il Lingotto: «Vogliono fermare le fusioni»

Gm fa causa a Fca: sindacati corrotti

L'accusa è grave ed evoca uno scenario da anni Trenta, le pagine meno gloriose del sindacalismo Usa. Oppure, più realisticamente, induce a letture alla luce di fatti più vicini, come la fusione Fca Psa. Fatto sta che ieri sera, General Motor ha reso noto di aver avviato una causa legale ai danni di Fiat Chrysler Automobiles. L'accusa alla concorrente è pesantissima: aver disturbato tre round negoziali del produttore americano con la United Auto Workers mediante il pagamento di tangenti ottenendo in questo modo un illecito vantaggio competitivo. Gm indica nell'atto di voler chiedere «danni rilevanti».

La novità è proprio l'azione risarcitoria avviata da Gm, visto che la mossa del gruppo automobilistico Usa si basa su un'indagine avviata nel luglio 2017. L'accusa rivolta ai vertici del sindacato e di Fca era di avere utilizzato milioni di dollari destinati alla formazione dei lavoratori in beni di lusso.

Quella di Gm è una mossa incomprensibile secondo i vertici del gruppo italo americano. Fca annuncia una difesa «vigorosa» e passa all'attacco. «Siamo stupiti da questo esposto, sia per il contenuto che per la tempistica. Possiamo solo supporre che intenda interrompere la nostra proposta di fusione con Psa e le nostre trattative con la Uaw. Intendiamo difenderci con forza da questa causa senza fondamento e perseguire tutti i rimedi legali per rispondere».

Gm aveva subito precisato che l'azione legale non ha nessun legame con la fusione di Fca con il gruppo francese. La denuncia è stata presentata da Gm contro Fca e i dirigenti del gruppo che si sono già dichiarati colpevoli nell'ambito dell'indagine federale, che sfiorò anche Sergio Marchionne, il top manager scomparso che ha guidato la fusione tra Fiat e Chrysler, il presidente della Uaw Gary Jones e Dennis Williams, predecessore di Jones e amico di lungo termine di Marchionne.

L'esposto di Gm, secondo il Detroit News, mette in luce il ruolo del manager italo canadese. «Per la prima volta - spiega il giornale statunitense - la denuncia lo dipinge come la figura centrale nel complotto per indebolire la Gm ed espandere il suo controllo sull'industria globale dell'auto, incluso potenzialmente anche un tentativo di takeover nei confronti della stessa Gm che è stato più volte respinto dalla ceo di Gm, Mary Barra, oltre che dai membri del cda». Fra le tre persone denunciate da Gm vi è Alphons Iacobelli, ex capo dei negoziati con le union che sta scontando attualmente una pena di 5 anni e mezzo in una prigione federale.

L'esposto mira «a far sì che Fca sia riconosciuta responsabile per il danno che le sue azioni hanno causato al nostro gruppo e ad assicurare parità di condizioni per il futuro», si legge nel comunicato di Gm.

Per General Motors «Fca è stata chiaramente responsabile di attività illecite «pagando milioni di dollari in tangenti per ottenere benefici, concessioni e vantaggi nei negoziati, nell'implementazione e nell'amministrazione degli accordi di lavoro nel corso del tempo». In sostanza le presunte tangenti avrebbero costituito un vantaggio competitivo. Appena circolata la notizia, i titoli del gruppo a Wall Street (le Borse europee erano chiuse) hanno virato in negativo.

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