Economia

Il Mef sgancia la bomba: riprende la riscossione

"Siamo stati fra i governi che più hanno dilazionato i pagamenti, ma adesso abbiamo detto all'Agenzia delle Entrate che bisogna ripartire", spiega il ministro

Il Mef sgancia la bomba: riprende la riscossione

Riprende l'attività di riscossione che si era interrotta durante l'emergenza sanitaria, ad annunciarlo durante un'intervista è Roberto Gualtieri.

Resta pertanto confermata la data del prossimo 15 ottobre, giorno da cui sono pronte a partire all'incirca 9 milioni di cartelle esattoriali. Con il decreto Agosto era stata infatti concessa l'ultima proroga (dal 31 agosto fino, appunto, al 15 ottobre), e non è in previsione nessun ulteriore slittamento. Via libera, dunque, a cartelle di pagamento, accertamenti esecutivi, accertamenti esecutivi doganali, ingiunzioni fiscali degli enti territoriali e accertamenti esecutivi dei comuni, così come ad eventuali pignoramenti su stipendi e pensioni per onorare i debiti.

Ospite della trasmissione "Studio 24" su Rai News 24, il ministro dell'Economia e delle Finanze ha spaziato sui temi più caldi dell'autunno del nostro Paese, a partire dalla sempre più pressante riforma fiscale e dalla questione tasse, ma senza dimenticarsi dell'oramai celeberrimo "Recovery Fund", il salvagente economico che il governo giallorosso attende con ansia di poter utilizzare per evitare lo sprofondo.

"Sono ancora fiducioso che si riuscirà ad avere il Recovery Plan operativo ad inizio anno e che l'Italia sarà pronta col suo piano", e questo nonostante la contrapposizione dei cosiddetti "paesi frugali". "Non è una sorpresa, ci sono negoziati e tensioni fisiologiche che avvengono sempre" ha spiegato ancora Gualtieri, come riportato da Rai News.

Tra i problemi più urgenti da risolvere, secondo il ministro, resta la riforma fiscale. "Nel 2021 anticiperemo in parte la riforma del fisco", un aspetto, questo, su cui l'esecutivo si trova da tempo d'accordo. "Abbiamo detto che c'è la possibilità di anticiparne alcuni termini come fatto a luglio per 16 milioni di lavoratori, potremmo decidere per il 2021 un altro modulo della riforma fiscale". Una fase intermedia, dunque, in attesa del passo decisivo: "Una riforma complessiva, organica richiede tempo, presenteremo un disegno di legge delega e il nostro obiettivo è che sia completa, operativa, pronta per gennaio 2022".

Tra le soluzioni prese in esame dal governo giallorosso pare esserci quella del cosiddetto "modello tedesco", particolarmente apprezzato proprio dallo stesso Gualtieri: "Ma non è neanche questo l'aspetto principale, la cosa importante è come rendere possibile una riduzione strutturale della pressione fiscale sul lavoro e come finanziarla attraverso meccanismo più equo, con la lotta all'evasione fiscale".

Ed è qui che salta fuori il tema tasse, riscossioni e pignoramenti, che il ministro dell'Economia pare minimizzare:"Solo una normale ripresa graduale delle attività di riscossione. Abbiamo rinviato molte tasse, e sospeso tutte le cartelle per parecchi mesi. Siamo stati fra i governi che più hanno dilazionato i pagamenti, ma adesso abbiamo detto all'Agenzia delle Entrate che bisogna ripartire con grande gradualità, anche perchè parliamo di debiti verso il fisco di anni precedenti che non c'entrano niente con il Coronavirus e che è giusto che i contribuenti saldino, ma nel tempo che sarà necessario", spiega Gualtieri, come riportato da Italpress.

"Nessuna tragedia epocale, ma una normale ripresa dell'autorità di riscossione", ha concluso.

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