Dopo aver sventato il blitz leghista di ottobre per mettere le mani su almeno dieci poltrone, Giuseppe Guzzetti sta incastrando gli ultimi pezzi del puzzle sulla Fondazione Cariplo. Il cantiere per la sua successione è entrato nella seconda fase dei lavori e già all'inizio di aprile si conosceranno i nomi dei 28 componenti della Commissione centrale di beneficenza, ovvero il «governo» dell'ente milanese. Compreso il presidente e i suoi due vice che, con una sorta di triumvirato, riceveranno il testimone dell'«uno e trino» avvocato comasco rimasto al vertice per 22 anni.
La liturgia per la composizione del nuovo board dell'ente (azionista di Intesa Sanpaolo al 4,38% e di Cdp all'1,56%) è lunga e complicata: nelle ultime settimane si è conclusa la prima fase dell'iter con la pubblicazione dell'elenco delle terne proposte dai rappresentanti del territorio (province, città metropolitana di Milano e regione Lombardia) e della società civile (arcidiocesi, conferenza dei rettori, enti culturali e ambientali). Nelle due terne suggerite dalla Regione c'è anche il nome dell'avvocato varesino Andrea Mascetti, già oggi presente nella Commissione centrale di beneficenza e vicino al vicepremier Matteo Salvini. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti, ha però commesso l'errore di tentare l'assalto nell'autunno scorso, inserendo una leggina tra le pieghe del decreto Milleproroghe per anticipare la nomina di molti dei presidenti delle province da gennaio al 31 ottobre. Giusto un giorno prima dell'inizio della procedura lunga sei mesi per la selezione del nuovo Consiglio della Fondazione. Ma Guzzetti già il 25 settembre aveva sollecitato le province coinvolte nel giro di poltrone a indicare le candidature e così il blitz dei nuovi alleati di governo è fallito. Costringendo il Carroccio ad accontentarsi al massimo di tre posti rispetto ai dieci sperati. Il prossimo step? La commissione interna presieduta dallo stesso Guzzetti sceglierà un nome da ciascuna terna per arrivare ad una rosa di 18 candidati.
A questi se ne aggiungeranno presto altri cinque: all'inizio di gennaio è infatti partito il bando i cui termini si sono conclusi il 7 febbraio, per la selezione dei nominativi proposti dal terzo settore. Le terne sono già arrivate e la valutazione dei requisiti si concluderà all'inizio di marzo. L'ultimo passaggio è la scelta dei restanti cinque nomi che avverrà per cooptazione da parte del presidente uscente, ossia di Guzzetti. Il quale potrà integrare la lista dei candidati con altri profili considerati da lui adeguati per i singoli settori in cui opera la Fondazione (cultura, sociale, ricerca e ambiente). E proprio in questa rosa - attesa per fine marzo - potrebbe esserci il nuovo presidente di Cariplo per i prossimi quattro anni (in passato erano sei).
Guzzetti è al lavoro per essere sicuro di aver trovato il successore giusto, una persona capace di gestire il patrimonio di 8 miliardi dell'ente ma anche in grado di coltivare relazioni a livello internazionale, con il sostegno di due vicepresidenti.
In pole position per il vertice ci sarebbe il presidente di Borsa Italiana ed ex rettore della Bocconi, Andrea Sironi. Mentre uno dei due vice potrebbe essere una donna, animata da sensibilità per il sociale, selezionata dall'interno tra le «quote rosa» dell'attuale commissione centrale di beneficenza.
Quando il nuovo board sarà composto, si riunirà una sorta di conclave, senza votazione, tra i 28 nuovi membri per l'elezione del futuro presidente che sarà appunto uno di loro. E l'obiettivo di Guzzetti è far convergere tutti sullo stesso nome senza avere sorprese.
L'atto finale del passaggio di consegne verrà celebrato simbolicamente con l'ultima uscita pubblica di Giuseppe Guzzetti, prima di lasciare la presidenza:
lunedì 27 maggio, giorno del suo ottantacinquesimo compleanno, alle Gallerie d'Italia di piazza della Scala inaugurerà con l'amico Giovanni Bazoli una mostra fotografica sulle periferie e gli ultimi. In mezzo agli ultimi.
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