La crisi energetica non c'era riuscita, quella economica sì: gli italiani rinunciano all'automobile e tornano indietro di cinquant'anni. I consumi petroliferi sono crollati nel 2012 dell'11,4%, a 63 milioni di tonnellate, cioè al minimo dagli anni Sessanta, quando il boom economico e l'automobilismo di massa erano di là da venire. Le tasse, invece, non restano ferme, anzi segnano il record di tutti i tempi: il gettito fiscale sugli olii minerali, ovvero su tutti i prodotti petroliferi, ha sfiorato nel 2012 i 42 miliardi, 3,8 miliardi in più del 2011, pari ad un incremento del 10%. É il valore più alto mai registrato, tanto più che non si era mai vista una crescita così elevata in un solo anno. Dei quasi quattro miliardi di aumento, 3,3 miliardi derivano solo dalle accise.
Sono i dati forniti dall'Unione petrolifera nel preconsuntivo 2012: i petrolieri sottolineano anche che il forte incremento dei prezzi alla pompa (oltre 23 centesimi per la benzina e circa 26 per il gasolio) è sostanzialmente determinato dall'aumento della tassazione che è proseguito anche nel 2012 per un totale di 3 centesimi al litro. Aumenti, aggiunge l'Up, che sarebbero dovuti scadere a fine 2012, ma che la recente Legge di stabilità 2013 ha reso strutturali, e il cui maggior gettito previsto è stimato in oltre un miliardo di euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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