Economia

I corsi e i ricorsi della finanza

I corsi e i ricorsi della finanza

Era il 15 settembre 2008. Fotografie dei dipendenti della banca che se ne andavano con le «scatole di cartone» con all'interno gli effetti personali... Già da allora sottolineavo il ruolo fondamentale e, a mio avviso, la responsabilità delle società di rating.

Il premio Nobel Paul Krugman, non il ragionier Fantozzi, sottolineava che il 93% delle emissioni sui mutui subprime che nel 2006 erano stati classificati AAA (tripla A) erano precipitati a livello di junk bond, carta straccia che ha provocato, tra l'altro, il tracollo di banche europee, come la tedesca IKB, in bancarotta per aver investito nei «prodotti» messi a punto da Goldman-Sachs, o fondi pensione americani ed europei in seria difficoltà per aver fatto affidamento, anche perché obbligati ad assurdi regolamenti, sulla famigerata tripla A. Le agenzie di rating Standard & Poor's o Moody's che erano nate come centri di studio al servizio e a tutela di chi voleva investire in un'obbligazione o in un titolo di stato si sono trasformate in centri di business al servizio di chi voleva vendere un debito proprio o di terzi. Si è creato un circolo perverso tra società di rating, grandi banche che volevano vendere il debito sul mercato e i finali ignari investitori. Le società interessate, per necessità, dovevano pagare un alto prezzo per il servizio, pur di ottenere una tripla A immeritata. È cambiato qualcosa in questi 10 anni? Assolutamente nulla. In Italia il governo «del cambiamento» cambierà qualcosa? Assolutamente no. Anzi. Si rischia ancora un crac tipo Lehman Brothers? A mio avviso sì. Il sistema finanziario non è completamente regolamentato. Nessuno o quasi capisce i prodotti confezionati da teenagers con algoritmi, blockchain e criptovalute. Per i gestori l'importante è percepire compensi e bonus con conseguenti importanti utili per le società di appartenenza. I mercati crescono, ma che cosa si produce? Nulla. L'economia di carta è dieci volte quella reale.

Fino a quando, nella finanza, l'unico obiettivo resta quello di guadagnare sempre di più il rischio è e sarà sempre dietro l'angolo.

Commenti