I ritardi nei pagamenti alle imprese potrebbero costarci come un anno di Imu

Lo dice il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani: "L'Italia è il pagatore più lento del continente"

I ritardi nei pagamenti alle imprese potrebbero costarci come un anno di Imu

Il ritardo nei pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese potrebbe costarci quanto un anno di Imu: lo annuncia Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea, preannunciando la procedura di infrazione formale che verrà aperta da lunedì contro l'Italia. Nel mirino è il mancato rispetto della direttiva europea sul rispetto dei tempi dei pagamenti alle imprese da parte dello Stato. La decisione finale, che dovrebbe arrivare entro due mesi, potrebbe costarci centinaia di migliaia di euro ogni giorno, oltre agli interessi di mora dell'8,25% che, sul cumulato 2013, Tajani calcola nell'incredibile cifra di 3-4 miliardi - l'equivalente di un anno di Imu.

"L'Italia è il peggior pagatore del continente nei confronti delle imprese", prosegue il vicepresidente della Commissione: un dato che lascia attoniti se si considera che nel paragone sono compresi paesi prostrati dalla crisi assai più del nostro, come Grecia e Cipro. "Il dati forniti da Confartigianato confermano le mie preoccupazioni "- ha detto Tajani - "e se anche lunedì l'Ance mi darà un rapporto così negativo, già lunedì farò partire le pratiche per la procedura.". Tajani si è detto fiducioso sulle capacità di Roma di riuscire a mantenere gli impegni, facendo così rientrare la procedura di infrazione: "Nel recepimento dell'Italia c'erano problemi sui settori e sulla tempistica. L'ultima risposta dal governo italiano, in base all'avvio della pre-procedura, e positiva e ci garantisce che ci sarà la correzione del vecchio decreto con la variazione sia sui tempi (30 giorni tassativi e 60 giorni per le eccezioni) e sulle pratiche abusive."

Come ricorda Il Sole 24 Ore, il ritardo medio dei pagamenti alle imprese è di 170 giorni, e il debito complessivo della Pubblica amministrazione verso le imprese va verso il 4% del Pil. Il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti ha commentato così questi dati: "In Italia il malcostume dei ritardi di pagamento è duro a morire. I 'cattivi pagatori' tengono in ostaggio le imprese e rappresentano uno dei principali ostacoli alla ripresa economica.

Chiediamo l'intervento della Commissione europea e del Governo italiano perché i ritardi di pagamento sono un cappio al collo degli imprenditori, ne soffocano le capacità competitive e compromettono le opportunità di rilancio dello sviluppo per il nostro Paese."

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