I sindaci Parmalat si spaccano su Lag

Pesa la denuncia di Amber. Ma Lag contrattacca: «Il prezzo è congruo»

È scontro aperto su Parmalat alla vigilia dell'Opa dei francesi di Lactalis sull'ultimo 12% ancora sul mercato. Il collegio sindacale di Parmalat si è infatti spaccato sulla denuncia presentata dal socio di minoranza Amber che contestava l'acquisto di Lag dalla controllante Lactalis nel 2012. Operazione finita nel mirino della magistratura e rispetto alla quale, è emerso dagli atti di indagine, diversi amministratori avrebbero curato più gli interessi dei francesi che non quelli della loro società. Una versione contestata nella serata di ieri dalla capogruppo di Lactalis, Bsa, secondo la quale l'Opa valorizza il gruppo di Collecchio 11,4 volte contro le 8,1 volte dell'acquisto di Lag.

La relazione sui fatti denunciati dal fondo Amber - che ha puntato il dito sull'inerzia del cda nel chiedere i danni a Lactalis - è stata approvata dai sindaci Giorgio Loli e Alessandra Stabilini ma non dal presidente, Marco Pedretti, espressione delle minoranze. I sindaci concordano sul fatto che il cash pooling, cioè la centralizzazione della cassa di Collecchio nel gruppo francese fra il 2011 e il 2012 abbia creato un danno per la società italiana e che quindi ci sarebbero i presupposti per un'azione risarcitoria. L'operazione, infatti, generò 16,3 milioni per Parmalat, ma «quello che si sarebbe potuto ottenere da una gestione ottimale» avrebbe fatto incassare «4,3 milioni» in più.

Ma Bsa «contesta decisamente» anche questa affermazione. E ricorda che «tale conclusione è fondata su presupposti e calcoli erronei oltre che, fra l'altro, sulla comparazione dell'impiego nel cash pooling».

Un investimento a detta di Bsa «pienamente assimilabile a investimenti di tesoreria a breve/brevissimo termine e quindi totalmente liquido e in linea con le politiche seguite già dalla precedente gestione di Parmalat.

RE

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