
Si è concluso un ulteriore capitolo nella complessa riorganizzazione della famiglia Illy. Daria Illy ha ceduto la propria partecipazione pari a circa il 19% nella Holding Illy spa la cassaforte di famiglia al vertice della catena di controllo di illycaffè alla subholding Gruppo Illy spa, oggi controllata in modo paritetico dai fratelli Andrea e Anna Illy. L'operazione rappresenta il compimento di un processo partito nel 2021 con l'obiettivo di semplificare l'assetto proprietario del gruppo e valorizzare i diversi rami familiari, garantendo al contempo coerenza industriale e armonia relazionale.
A rendere ancora più significativa la decisione di Daria è il contesto da cui proviene. Nell'ottobre 2023, infatti, la famiglia aveva dato vita a una scissione parziale non proporzionale e asimmetrica del valore di circa 170 milioni di euro. Da quella manovra sono nate tre newco Finilly, Sunshine ed Exgi che si sono divise in modo mirato le partecipazioni e gli asset strategici del Gruppo Illy, a favore di una governance molto più snella e focalizzata.
In dettaglio, a Finilly (controllata da Andrea Illy) e Sunshine (controllata da Anna Illy) sono andati ciascuno il 5% circa di Illycaffè, per un patrimonio netto contabile di 37,5 milioni ciascuno. Ad Exgi, partecipata in maggioranza da Riccardo Illy e da sua figlia Daria (che deteneva una quota del 31,3% con usufrutto al padre), è stato trasferito il 95% del Polo del Gusto, la società che raccoglie marchi come Domori, Dammann Frères, Prestat e Agrimontana. Post-scissione, Gruppo Illy è scesa al 70% di Illycaffè, completando l'ingresso in quota di Finilly e Sunshine, mentre il fondo Rhône Capital detiene il restante 20%.
In quel riassetto, Daria Illy aveva deciso di mantenere un ruolo attivo, detenendo anche il 19,5% della holding di famiglia (la controllante di Gruppo Illy spa), ma ora ha scelto di chiudere il proprio percorso all'interno dell'azienda di famiglia dopo oltre 16 anni di impegno attivo. Entrata in Illycaffè nel 2009, Daria si è distinta per un approccio manageriale fondato su inclusività e sostenibilità, ricoprendo ruoli chiave come Portioned Systems Director e Ceo di Mitaca. Nel 2017 era entrata nei cda di Illycaffè, della Fondazione Ernesto Illy e della holding di famiglia. Ora si prepara a "nuove sfide professionali nel contesto italiano e internazionale", con un focus sulle tematiche Esg e sui rapporti tra Italia, Emirati Arabi e Oman.
La sua uscita arriva in un momento di forte dinamismo per il gruppo. Il 2024 si è chiuso con ricavi consolidati pari a 630 milioni di euro (+6%), un Ebitda di 110 milioni (+19%) e un utile netto in crescita del 42% a 33 milioni. Tutto questo nonostante il rincaro record del caffè verde, salito del 66% in un anno. Illycaffè, sotto la guida dell'ad Cristina Scocchia, ha continuato a crescere nei mercati internazionali, in particolare negli Stati Uniti, dove il fatturato ha superato i 100 milioni (+11%).
Il gruppo aveva come obiettivo la
quotazione in Borsa entro il 2026. "Stiamo lavorando come se fossimo già quotati", ha dichiarato Scocchia, riferendosi all'adozione dei principi Ifrs e al bilancio integrato. Ora bisogna vedere se i mercati lo consentiranno.