Economia

Impennata del costo dei carburanti: è di nuovo allarme

Anche il prezzo della benzina in modalità self schizza oltre i due euro al litro

Impennata del costo dei carburanti: è di nuovo allarme

Prosegue senza sosta l'impennata del costo dei carburanti. Stando a quanto riportato da Quotidiano Energia, anche il prezzo medio della benzina self ha oramai superato quota 2 euro.

Il costo del carburante

Sulla base dei dati registrati alle ore 8 della giornata di ieri, mercoledì 8 giugno, la benzina self si attesta su una media di 2,009 euro per litro (contro 1,985 della precedente rilevazione): si va da un minimo di 1,998 a un massimo di 2,033 euro al litro (no logo 1,998). Il diesel in modalità self fa invece registrare un costo medio di 1,924 euro per litro (contro 1,896 della precedente rilevazione dati), con le compagnie che fissano prezzi compresi tra 1,922 e 1,945 euro al litro (no logo 1,908). Per quanto concerne il servito, invece, la benzina si assesta mediamente su un costo di 2,134 euro al litro (2,118 il valore precedente). La media del diesel servito, stando sempre all'elaborazione effettuata da Quotidiano Energia sulla base dei dati comunicati dai vari gestori all'Osservaprezzi del Mise, sale invece fino a 2,055 euro per litro (contro 2,034 della precedente rilevazione), con prezzi compresi tra un minimo di 2,010 e un massimo di 2,135 euro al litro (no logo 1,959). Passando al Gpl, i costi oscillano tra 0,833 e 0,851 euro al litro (no logo 0,823), mentre il prezzo del metano si colloca tra 1,720 e 1,931 euro per litro (no logo 1,781).

Prezzi senza il taglio delle accise

Non si registravano costi così alti dagli inizi dello scorso marzo, in una fase in cui, tuttavia, non era ancora entrato in vigore il taglio dell'accisa di 30,5 centesimi al litro col quale l'esecutivo aveva tentato di contenere l'incremento dei prezzi connesso al conflitto in Ucraina. Nel caso in cui lo "sconto fiscale" non fosse attivo, il costo raggiungerebbe i 2,31 euro per litro.

L'allarme di Coldiretti

I nuovi aumenti record dei carburanti pesano come macigni sui costi sostenuti dalle imprese e di conseguenza sulla spesa degli italiani, dato che almeno l'85% delle merci in Italia viaggia su gomma. A lanciare l'allarme è Coldiretti, che spiega come ad essere particolarmente colpito sia l'intero sistema agroalimentare, con i costi della logistica che possono arrivare a incidere fino a 1/3 del totale dei prezzi al dettaglio di frutta e verdura.

Nel nostro Paese, spiega l'assoziazione il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è di 1,12 euro al chilometro, più alto rispetto alla Francia (1,08 euro/chilometro) e alla Germania (1,04 euro/chilometro) e addirittura doppio rispetto ad alcuni Paesi dell'Europa dell'Est come Lettonia, Romania o Polonia.

"In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) può essere determinante per agire sui ritardi strutturali dell'Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo" spiega il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.

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