Impregilo prepara il super-dividendo

La prospettiva che Impregilo premi i soci con un superdividendo promette di diventare realtà: la società guidata da Pietro Salini, che possiede anche l'omonimo gruppo di costruzioni, dovrebbe staccare una cedola compresa tra 1 e 1,2 euro, attingendo dalla propria dotazione di cassa. Le voci si susseguono da tempo e trovano indiretta conferma nelle novità delle ultime ore. La società, infatti, punta a cedere entro la fine anno l'ultima quota che possiede nella brasiliana Ecorodovias, un 6,5% che potrebbe fruttare un incasso di 200 milioni.
Impregilo sta comunque analizzando diverse alternative per impiegare l'ingente liquidità di cui disporrà a breve dopo la vendita già effettuata del 22% di Ecorodovias. È anche valutata l'opportunità industriale di eventuali acquisizioni, ma in Italia c'è poco che potrebbe ampliare significativamente il perimetro del general contractor controllato dai Salini, con il quale è stato tra l'altro avviato un accordo strategico per rafforzare la presenza sui mercati.
L'unica preda interessante potrebbe essere Astaldi, ma non è in vendita e quindi anche per raggiungere gli obiettivi di redditività del nuovo piano industriale (Roe al 14%) si comincia a far scendere il patrimonio con la distribuzione di una maxicedola. Scelta che non dovrebbe essere sgradita anche agli altri grandi azionisti della società: il gruppo Gavio, che per ora prosegue nel contestare in ogni sede le scelte del vertice del general contractor.
Insomma ci sarà un «jumbo dividend», come lo definì a fine estate Salini, anche perché nel corso del 2013 potrebbe arrivare nuova liquidità: sono infatti sempre in vendita le controllate non più strategiche Fisia, Fisia Babcock e Shanghai Pucheng, con possibilità di cessione più concrete a breve per le ultime due società. Ma la stessa Fisia potrebbe fornire altri 200 milioni per crediti pregressi nell'intricata vicenda dell'inceneritore di Acerra e 160 milioni vengono stimati in arrivo, concretamente nel 2014, per la rescissione unilaterale del contratto del Ponte sullo Stretto.
Le novità sono state presentate con il nuovo piano industriale agli analisti finanziari, ottenendo in risposta una serie di report positivi. Banca Akros ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo Impregilo da 3,65 a 4 euro, Cheuvreux da 3,1 a 3,8, Exane Paribas da 2,9 a 3,2, Mediobanca da 3 a 3,2.


La Borsa ha gradito: il titolo ha chiuso in rialzo del 3,23% a 3,45 euro tra scambi molto forti. Sono infatti passate di mano 5,26 milioni di azioni (pari all'1,3% del capitale) contro una media giornaliera dell'ultimo mese di 1,38 milioni di pezzi.

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