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Imprese: "Protetti i conti pubblici ma ora servono più investimenti"

Messina: "Evitare aggressività contro le banche"

Imprese: "Protetti i conti pubblici ma ora servono più investimenti"
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La nuova manovra economica ha aperto un fronte di reazioni contrastanti, tra chi elogia la prudenza sui conti come un "passo necessario" e chi denuncia "una visione miope". L'immagine che ne emerge è quella di un provvedimento che incrocia sensibilità molto diverse, toccando nodi centrali su conti pubblici, semplificazione amministrativa, tassazione e investimenti.

Dal fronte bancario Carlo Messina (in foto), ceo di Intesa Sanpaolo, sottolinea come sia "giusto, in fasi come queste, che chi ha disponibilità di utili possa contribuire alle esigenze del Paese", aiutando anche "a uscire dalla procedura di infrazione e averne vantaggi ad esempio per un miglioramento dello spread". Ma avverte: "Bisogna però evitare di interagire con il mondo bancario con aggressività".

Sul fronte delle imprese dei trasportatori, il presidente di Confetra, Carlo De Ruvo, boccia l'ipotesi del contributo da 2 euro sui pacchi sotto 150 euro: una norma che "colpirebbe imprese e cittadini, con rischio di ulteriore pressione inflazionistica e contrazione dei consumi". Pur accogliendo con favore l'ipotesi che la misura riguardi solo l'import, De Ruvo avverte che gli effetti negativi resterebbero "significativi".

Tra i sindacati, la Cisl apprezza alcune scelte del governo. La segretaria Daniela Fumarola cita "l'attenzione al ceto medio" e "la defiscalizzazione della contrattazione", ma lamenta l'assenza del rifinanziamento del fondo sulla partecipazione: "È fondamentale nei luoghi di lavoro e come approccio culturale". Più positivo il giudizio del segretario Uil, Pierpaolo Bombardiere, secondo cui la manovra "ha dato risposta a quattro milioni di lavoratori" grazie alla detassazione degli aumenti contrattuali. A completare il quadro sindacale interviene l'Ugl, che guarda con favore agli interventi sul fisco: "Il taglio dell'Irpef rappresenta un segnale concreto di attenzione verso la classe media e il mondo del lavoro". Un passo che "consolida il percorso verso una maggiore equità fiscale e una redistribuzione più equilibrata del reddito", rafforzando il potere d'acquisto dei lavoratori. Dal mondo industriale, il presidente di Confindustria Emanuele Orsini rivendica la solidità dei conti: la legge di Bilancio "ha salvaguardato i conti pubblici", ma ora serve "mettere al centro gli investimenti" per rafforzare la crescita delle imprese.

Sulla stessa linea anche il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, che ha detto che la manovra "va nella direzione giusta", aggiungendo che però c'è "la necessità di detassare gli aumenti contrattuali dei settori maggiormente rappresentativi, ossia del terziario, della ristorazione e del turismo".

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