Dividendo sostanzialmente confermato nonostante l'aumento degli accantonamenti su crediti e un nuovo piano industriale, in arrivo a primavera, che ridisegnerà il volto della Banca dei Territori. La prima volta di Carlo Messina da ceo di Intesa Sanpaolo è all'insegna della continuità nel cambiamento.
Continuità perché, Authority permettendo, il target-cedola - con 624 milioni stanziati nei primi 9 mesi 2013 - lascia intendere che anche l'anno prossimo saranno distribuiti 5 cent alle ordinarie e 6,1 cent alle risparmio (il monte dividendi 2012 è stato di 832 milioni, mancano all'appello gli ultimi 208 milioni del trimestre in corso). Cambiamento perché tutte le misure che connoteranno Ca' de Sass sotto la guida di Carlo Messina saranno caratterizzate da «una squadra coesa che vuole creare valore per gli azionisti». Tutto il contrario della precedente gestione di Enrico Tomaso Cucchiani e, non a caso, il ceo ha precisato che Intesa Sanpaolo «non è interessata a processi di consolidamento né in Italia né in Europa».
I conti dei primi nove mesi, invece, hanno registrato una frenata dell'utile a 640 milioni (-62%). Al buon risultato della divisione Corporate (+1,8% a 1,1 miliardi) ha fatto da contraltare il -36,7% dei Territori (476 milioni). Nel trimestre i profitti si sono attestati a 218 milioni (+88%, leggermente superiore al consensus). A frenare la performance sono stati i 4,03 miliardi di accantonamenti (+23% sul 2012) a fronte di 30,8 miliardi di crediti deteriorati (+8,2%). Non a caso Intesa Sanpaolo è stato tra i bancari che ieri hanno perso meno in Borsa (-2,3%). «Siamo pronti per la valutazione della Bce», ha detto Messina, ricordando che il Common equity ratio è all'11,5% (Core Tier 1 al 12,1%), ben sopra i parametri di Basilea 3. La flessione dei ricavi è stata contenuta al 7,7% a 12,35 miliardi grazie al +4,4% delle commissioni nette (4,52 miliardi). I crediti alla clientela si sono ristretti del 7% circa a 350 miliardi. Cambia la politica sul versante partecipazioni (la svalutazione dell'11,2% di Telco si è «mangiata» altri 28 milioni): saranno messe sul mercato «ogni volta che ci sarà la possibilità di avere plusvalenze o creare valore».
La serenità di Messina nell'affrontare il giudizio della Vigilanza unica europea è testimoniata dalla volontà di presentare il business plan in primavera, alla vigilia degli «stress test». Il focus saranno i Territori: riduzione delle 16 banche locali, taglio delle strutture (da 22 a 6) e accorpamento degli sportelli. Le filiali dalle 5.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.