Intesa esce da Generali Sul mercato l'intera quota

Intesa Sanpaolo esce da Generali. In questa stagione di rimescolamenti azionari, in cui si sta riscrivendo la storia della finanza e i «salotti buoni» hanno raggiunto il tramonto, anche Ca' de Sass muove sulla scacchiera delle partecipazioni e, come atteso, esce dal capitale del Leone. La mossa riguarda una piccola quota pari a 21 milioni di azioni, circa l'1,3% del capitale della compagnia assicurativa, ed è andata in scena ieri attraverso una procedura di vendita accelerata detta «bookbuilding» riservata a investitori istituzionali e coadiuvata, in questo caso, da Banca Imi e Ubs in qualità di joint bookrunners.
Considerando che ieri il titolo Generali ha chiuso la seduta in Borsa in crescita dello 0,77%, a 16,94 euro, con la cessione Intesa Sanpaolo dovrebbe raccogliere circa 340 milioni di euro. La decisione non è arrivata al mercato come una doccia fredda. Lo scorso agosto, in occasione dei risultati semestrali, la banca aveva affermato di aver svalutato la partecipazione per 60 milioni, annunciandone poi la vendita. Si tratta di un passaggio storico che va a ridimensionare un rapporto importantissimo. Anche Generali, infatti, è presente nel capitale di Intesa Sanpaolo e si avvia anch'essa a cederne la quota, il 2,6% circa del capitale. Oltre a Ca' de Sass, ieri il presidente della Tassara, Pietro Modiano, ha annunciato di aver azzerato da tempo la quota di poco superiore allo 0,5% che la finanziaria deteneva nel capitale del Leone. «Non c'è stata alcuna imposizione da parte delle banche creditrici (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi Banca, Mps e Bpm)- ha precisato Modiano -; appena l'abbiamo vista sopra valori che ci piacevano, l'abbiamo venduta».
Le azioni Generali erano in carico a 14,55 euro contro i 16,89 attuali.

A questo punto, tra i principali soci di Generali, che è il primo gruppo assicurativo in Italia, restano Mediobanca (13,4%), la Cassa depositi e prestiti (4,4%), gli imprenditori Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio, Luxottica, entrambi con poco più del 2 per cento.

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