
Semestrale della svolta per Iren che, spegnendo le 15 candeline dalla sua fondazione (1 luglio 2010), ha messo a segno una crescita a doppia cifra, segno dell'efficacia del suo modello multi business.
Ingegner Gianluca Bufo, mol e ricavi hanno registrato un incremento del 14% e del 24% cosa è cambiato?
"Gli investimenti avviati nel 2024 e quelli del semestre, oltre 900 milioni con quelli tecnici in crescita del +14%, ci hanno permesso di lavorare sull'efficienza e sullo sviluppo spingendo l'utile netto a 184 milioni e il mol a 726 milioni. Risultati che sono stati possibili grazie alla versatilità del nostro modello di business e alla nostra natura di vera multiutility. A livello concreto, per esempio, Iren Ambiente ha ampiamente migliorato la gestione impiantistica e la raccolta, nostri storici cavalli di battaglia. E Iren Mercato ha saputo dimostrare tutta la propria forza commerciale nonostante l'ingresso sul mercato di molti competitor digitali e telefonici pronti a vendere energia. Una citazione va anche alla business unit delle Reti, rafforzata e resiliente. E alle reti idriche caratterizzate da un'ottima gestione del ciclo. Tutto questo, in sintesi, ci ha portato più Rab (che rappresenta il capitale investito regolatorio, utile a calcolare le tariffe, ndr) e più margini".
Nel semestre avete consolidato Egea Holding ed Iren Acqua, due operazioni rivelatesi vincenti.
"Hanno di certo spinto la crescita dell'utile netto insieme al contributo gestionale di tutte le business unit e la sola Egea ha contribuito per 34 milioni sull'ebitda (su 90 milioni totali). Anche queste operazioni riflettono l'efficacia dell'execution delle nostre scelte strategiche e dei continui investimenti tecnici di sviluppo, complessivamente 400 milioni nel semestre, più che coperti dal flusso di cassa operativo. Il nostro obiettivo è quello di proseguire nella creazione di sinergie mettendo in atto quelle capacità di scala che ci contraddistinguono".
Quali sono le attese per i prossimi mesi?
"Entro l'anno aggiorneremo i mercati con un nuovo piano industriale che sarà sempre orientato a sviluppare la nostra natura multi business. Forti di questi conti, confermiamo le stime con un ebitda 2025 tra 1.340-1.360 milioni, un utile netto tra 300-310 milioni e investimenti tecnici superiori ai 900 milioni. Nel complesso guardiamo al secondo semestre con grande fiducia".
Il vostro perimetro è molto ampio, guardate ad ulteriori opportunità?
"La nostra storia si sviluppa su tre territori (Liguria, Piemonte ed Emilia), ma si è molto ampliata di recente, in particolare in Piemonte (non solo a Torino, ma anche con Alessandria e Vercelli) e Toscana, e continueremo dunque a cogliere eventuali opportunità. Sul fronte commerciale, puntiamo a vendere meglio e fidelizzare i nostri clienti piuttosto che a rilanciare sul numero di clienti".
A oggi quanti sono?
"Siamo a 2,4 milioni e possiamo dire che si tratta di clienti di qualità che abbiamo saputo fidelizzare con molta attenzione: oltre il 40% di questi clienti ha stipulato, sempre con Iren, un ampio numero di servizi accessori (polizze per esempio)".
Qual è il messaggio lanciato dalla semestrale?
"Che ciò che facciamo lo sappiamo fare meglio, in modo più solido e performante e anche con un approccio unico nel panorama nazionale".