Istat: crollano retribuzioni e vendite case

Lo scorso anno per il rinnovo di un contratto di lavoro ci volevano 20,4 mesi in media. Quest'anno siamo arrivati a 32,1 mesi. Il dato, calcolato rispetto ad agosto, è calcolato dall'Istat e fotografa la grave situazione di crisi dell'economia. Sempre ad agosto ci sono 34 accordi contrattuali in attesa di rinnovo, di cui 16 appartenenti alla pubblica amministrazione: riguardano in tutto 3,8 milioni di dipendenti (intorno ai 3 milioni nel pubblico impiego). La quota di dipendenti che aspettano il rinnovo è pari al 29% nel totale dell’economia.

Il primo effetto concreto derivante dal mancato rinnovo degli accordi è il crollo delle retribuzioni e la conseguente perdita del potete d'acquisto, con un pesante effetto di avvitamento per la crisi: il tasso di crescita annuo delle retribuzioni sarebbe pari all'1,5% a settembre, risalirebbe lievemente in ottobre e novembre (1,6%) mentre da gennaio 2013 crollerebbe attestandosi allo 0,9%. In particolare, il tasso di crescita dei salari orari subirebbe una drastica riduzione per l'industria, da 2,3% a 0,6%.

L'Istat rende noti anche i dati sul mercato immobiliare del primo trimestre 2012: le compravendite delle case (154.813) sono diminuite del 16,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Rispetto al primo trimestre 2011, le compravendite di immobili ad uso residenziale sono diminuite del 17,2%, quelle di immobili ad uso economico dell’11,8%. Giù anche i mutui: nel primo trimestre (92.415 in totale) sono diminuiti del 49,6% rispetto al primo trimestre 2011. In particolare, i mutui con costituzione di ipoteca immobiliare (64.116) hanno registrato una
flessione tendenziale del 39,2%, quelli non garantiti da ipoteca immobiliare (28.