Aumentano le tasse per gli italiani. Nonostante le tante promesse del governo. Come comunica l'Istat la pressione fiscale nel 2014 è risultata pari al 43,5%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Nel quarto trimestre del 2014 la pressione è stata pari al 50,3%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. La notizia buona è che, tenuto conto dell’andamento dell’inflazione, il potere d’acquisto delle famiglie è rimasto invariato: nel quarto trimestre del 2014 è sceso dello 0,5% rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,8% rispetto al quarto trimestre del 2013.
E timidamente risale la spesa per consumi finali delle famiglie: +0,5% sul 2013, risultando superiore alla crescita del reddito disponibile (+0,2%) in valori correnti rilevata sempre nel 2014. Si tratta del primo segno positivo dopo i due cali successivi del 2012 e 2013 (-1,3% e -1,8%) preceduti dal +2,9% del 2011.
Cala la propensione al risparmio. Nel 2014 la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari all’8,6%, con una diminuzione di 0,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Nel quarto trimestre del 2014 è stata pari all’8,6%, in diminuzione di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2013. Nel 2012 la propensione al risparmio era scesa al 7%.
Ancora in calo nel 2014 la quota di profitto delle società non finanziarie, che è stata pari al 40,6%, diminuendo di 0,8 punti percentuali rispetto al 2013 e toccando così il nuovo minimo dall’inizio delle relative serie storiche (1995).
Su
Twitter il consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti, ironizza: "Istat: pressione fiscale aumenta per gli italiani che nel IV trimestre 2014 hanno pagato il 50,3% di tasse (+0,1%). Colpa dei gufi?".
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