Politica economica

Ita, Lufthansa arriva solo fino al 40%

Il gruppo tedesco, unico interessato, scrive una lettera d'intenti. Strada ancora lunga

Ita, Lufthansa arriva solo fino al 40%

Nel primo pomeriggio di ieri Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia e, in quanto tale, azionista al 100% di Ita Airways, ha dichiarato laconico: «Speriamo che arrivi qualche offerta per le 18», termine stabilito per proseguire nella procedura di vendita della compagnia italiana. Poco più tardi è stata diffusa una nota con cui Lufthansa annunciava di aver presentato un'offerta per acquisire una partecipazione di Ita. Infine, qualche minuto dopo le 18, il ministero ha confermato l'arrivo della busta entro i termini fissati, «riservandosi di esaminare la congruità dell'offerta nel rispetto dei requisiti previsti dal Dpcm. Non sono arrivate altre offerte», ha precisato. Tre passaggi dunque per inaugurare una nuova fase di trattative che secondo molte previsioni porterà all'ingresso dei tedeschi nel capitale di Ita. Da ieri dunque c'è un candidato ufficiale ma l'ultima parola non è ancora detta, e il percorso non è privo di insidie. Oggi si può dire che Lufthansa e Ita sono più vicine ma non si può certo affermare che l'operazione sia fatta. Ora le parti decideranno se stipulare un memorandum d'intesa e proseguire poi con negoziati in via esclusiva.

Nell'offerta è specificato che all'inizio «verrà definito l'acquisto di una quota di minoranza», probabilmente il 40%, e «saranno concordate opzioni per il successivo acquisto delle azioni rimanenti». Viene in altre parole formalizzato l'intento dell'acquirente di diventare azionista al 100%: lo scorso anno Lufthansa aveva ripetutamente dichiarato di voler acquistare la maggioranza. «Gli ulteriori colloqui di approfondimento andranno quindi a concentrarsi principalmente sulle forme e le modalità del possibile investimento azionario, sull'integrazione commerciale e operativa di Ita nel gruppo Lufthansa e sulle sinergie che ne deriveranno». Non si conoscono i dettagli economici dell'offerta (che dovrebbe aggirarsi tra i 200 e i 300 milioni per il 40% di Ita), non i tempi (che potrebbero essere anche piuttosto rapidi, verso l'estate), non le condizioni poste dai tedeschi, che per esempio non intendono assumersi il rischio di cause di lavoro provenienti da dipendenti Alitalia non riassunti in Ita.

La formalizzazione al prosieguo della trattativa è piaciuta ieri al mercato che ha premiato a Francoforte il titolo Lufthansa con un inequivocabile più 5,17%. «In realtà - rileva Andrea Giuricin, professore di Economia dei trasporti all'università di Milano Bicocca il compratore non è ancora vincolato a niente e può tornare indietro in qualsiasi momento. Ma per Ita non si vede alcuna alternativa». Quanto all'investimento «è molto inferiore all'utile di mezzo miliardo di euro registrato nel 2022 e va osservato che il rischio di Lufthansa è pari alla cifra che verserà«.

Le due compagnie, che hanno dimensioni non paragonabili (47 milioni di passeggeri Lufthansa, 10 milioni Ita), potrebbero sviluppare notevoli sinergie negli acquisti (specie del carburante), nella rete (in particolare per Nord e Sud America), negli aeroporti, nei cambi, nelle attività commerciali; come peraltro si è già visto in tutte le altre acquisizioni effettuate da Lufthansa, a cominciare da Swiss, Austrian, Brussesl. Il gruppo tedesco ieri ha sottolineato che «l'Italia rappresenta il mercato più importante al di fuori dei mercati domestici e degli Stati Uniti.

La volontà di integrare Ita Airways all'interno delle compagnie del gruppo risiede nel forte interscambio del Paese a livello globale, tramite viaggi d'affari e privati, nella sua forte economia orientata all'esportazione e nel suo essere uno dei luoghi turisticamente più attrattivi in Europa».

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