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Italgas ricava biometano dalle vinacce della grappa

La distilleria Bonollo è la prima a collegarsi alla rete del gruppo. Il gas servirà 3mila famiglie

Italgas ricava biometano dalle vinacce della grappa

Le vinacce della distilleria Bonollo di Conselve (Padova), la prima a connettersi alla rete di Italgas, si trasformano da in biometano per servire 3mila famiglie. L'impianto, realizzato con un investimento di 2 milioni di euro più altri 500mila per gli allacciamenti, è il primo a collegarsi alla rete di Italgas e Bonollo è la prima distilleria in Italia a produrre gas naturale da biomasse.

In tutto 600 metri cubi di biometano l'ora ricavati dall'acqua residua della distillazione delle vinacce, per un totale di 2,5 milioni di metri cubi l'anno. Finora dalle vinacce distillate si ricavava tartrato di calcio, un sale alimentare usato anche nell'industria farmaceutica, olio di semi di vinacciolo, mangimi, combustibile naturale non di origine fossile e integratori alimentari a base di polifenoli come quelli con marchio Ecovitis. La famiglia Bonollo, spiega Elvio, rappresentante della quarta generazione, è «da sempre impegnata nell'economia circolare, fin dai tempi della prima caldaia a farina di buccette di vinacce, attiva ancora oggi». A valle del biometano si generano Co2, per ora immessa nell'aria ma destinata in futuro ad essere recuperata, e borlanda vitivinicola fluida, un fertilizzante naturale per l'agricoltura. Alla fine del ciclo produttivo, delle tonnellate di vinacce immagazzinate a Conselve non rimane più nulla. Obiettivo di Bonollo è «azzerare gli sprechi» e già oggi la distilleria «produce più energia di quanta ne consuma e presto arriveranno i pannelli fotovoltaici».

Quanto al biometano, l'ad di Italgas Reti Pierlorenzo Dell'Orco spiega che attualmente la produzione italiana di biometano è pari a circa 500 milioni di metri cubi, con una «potenziale produzione di 8 miliardi al 2030». «In Europa - sottolinea - si producono oggi 5 miliardi di metri cubi a fronte dei 35 fissati da RepowerUe al 2030».

Entro il 2028 Italgas prevede di realizzare 150 allacciamenti di impianti di biometano alla propria rete sul modello dell'impianto di Bonollo, che è «il più digitalizzato d'Italia» ed è «totalmente controllato a distanza, senza presidio fisico dalla nostre sale digitali 24 ore al giorno e 7 giorni su 7». «Stiamo gestendo oltre 140 richieste di allacciamento alla rete in Italia - sottolinea - molte di queste in Veneto e in Piemonte, segno che la filiera si sta risvegliando».

«L'obiettivo di Repower Ue - ricorda Dell'Orco - è l'incremento della produzione di biometano da 5 a 25 miliardi di metri cubi l'anno entro il 2030».

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